Finalmente un peccato di gola da gustare senza sensi di colpa. Le ostriche, cibo simbolo del lusso per eccellenza, da concedersi soltanto in occasioni speciali, sono in realtà una risorsa alimentare facile da reperire, etica e sostenibile. E presto alla portata di molte tasche, se non proprio di tutte.
L'allevamento di questi molluschi è uno dei metodi di produzione di cibo tra i più ecologici. L'impatto ambientale è molto basso. Le strutture a cui vengono ancorate (in genere pali fissi, filoni galleggianti o "letti" in mare) sono decisamente poco invasive se paragonate a ciò che invece è necessario all'industria (fabbriche, edifici o altro). E sono removibili e smaltibili con relativa facilità.
Non c'è bisogno di somministrare mangimi, perché le ostriche si nutrono di fitoplancton, naturalmente presente nell’acqua di mare. Per alimentarsi, filtrano circa 220 litri di acqua al giorno, ripulendola e migliorandone la qualità. In più la presenza di impianti di ostricoltura rende antieconomico installare nella stessa zona altri tipi di industrie più inquinanti.
L'ostricoltura quindi aiuta l'ambiente. Secondo la tecnica dell'Oyster-tecture molti allevamenti vengono aperti in alcune zone della Gran Bretagna e degli Stati Uniti non solo perché purificano l'acqua ma anche perché proteggono la costa dall'erosione delle onde, fungendo da barriera fisica.
Dal punto di vista nutrizionale le ostriche contengono una discreta quantità di proteine, pochi grassi, vitamine del gruppo B e sali minerali importanti come ferro, fosforo, sodio e il più raro iodio. In particolare sono molto ricche di acidi grassi Omega 3, e sono una delle poche fonti naturali della vitamina B12, indispensabile per la formazione del sangue e il metabolismo di proteine e grassi.
Infine, i prezzi stanno scendendo. Nei supermercati Esselunga, distribuiti soprattutto nel Nord Italia, ma anche sui banchi del pesce degli altri super e dei mercati si trovano ormai facilmente e a prezzi accessibili. La grande catena discount Lidl ha cominciato in Inghilterra la vendita di ostriche per il periodo di Natale: provengono dagli allevamenti scozzesi e la porzione canonica di 6 pezzi costa circa 4 euro. In Italia, tradizionali allevamenti di cozze e vongole si stanno convertendo anche alle ostriche. E probabilmente le troveremo sempre più spesso sulle nostre tavole.
Barbara Galli,
25 novembre 2014