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Zucca: i mammut e l’uomo primitivo l'hanno salvata dall’estinzione

News ed EventiNewsZucca: i mammut e l’uomo primitivo l'hanno salvata dall’estinzione

La zucca, regina delle tavole autunnali e del Thanksgiving negli Usa, ha rischiato l'estinzione. Uno studio rivela che a salvarla sono stati i pachidermi prima e l'uomo primitivo poi. E, infine, diamo qualche consiglio per usarla in tavola e oltre

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La zucca oggi è l'ortaggio più popolare dell’autunno-inverno, eppure nel corso dei millenni ha rischiato più volte l’estinzione. Uno studio pubblicato su un’autorevole rivista scientifica americana (clicca qui) propone un curioso viaggio nel passato, per scoprire la storia della zucca e delle sue cugine, indagando tra i fossili, fino a capire come zucche e zucchine hanno fatto a scampare dall’estinzione.

Questi ortaggi esistono in centinaia di specie, alcune commestibili altre no, e sono tutte della famiglia delle cucurbitacee. I loro antenati erano amarissimi e racchiusi in una scorza molto dura: se non fosse stato per mammut, che li calpestavano e spargevano i loro semi, non si sarebbero sparpagliati per il mondo. Ma non solo. Una volta estinti i mammut, anche le zucche avrebbero seguito la stessa sorte, se non fossero intervenuti i pachidermi che sono venuti dopo. Elefanti e rinoceronti erano ghiotti di cucurbitacee e ne sparpagliarono i semi per il mondo, attraverso il loro sterco. Gli studiosi ne hanno trovato la prova nei resti fossili risalenti a oltre 30 mila anni fa.

Inspiegabilmente circa 10 mila anni fa entra in gioco l’uomo primitivo, che inizia a cibarsi di questi ortaggi (ancora amarognoli) e, imparando a coltivarli, ha preso a selezionare via via specie sempre più appetitose e dal sapore più gentile. Tanto che, tuttora, dell’amaro iniziale non resta alcuna traccia. Anzi, la zucca e le zucchine sono tra i vegetali più amabili presenti nelle nostre cucine e ampiamente utilizzate anche per preparare dolci golosi.

Proprio in questi giorni negli States iniziano a vedersi le prime pumpkin pie, dessert simbolo del Thanksgiving.
Mentre in Italia, dove è regina indiscussa di risotti, minestre e tante altre ricette, Cortilia (clicca qui), il primo mercato agricolo online che porta la spesa dall’orto direttamente a casa, suggerisce di farne un uso estremamente vario.

Specialmente se si è fatti prendere la mano e se n’è acquistata qualcuna di troppo, il consiglio è di trasformarla in tanti modi. Per esempio può essere usata (intera e svuotata) come zuppiera, dalla quale servire direttamente gli ospiti. Mescolando la polpa tritata con zucchero di canna e un pizzico di cannella si ottiene una maschera esfoliante da applicare sul volto e risciacquare con acqua tiepida. E, infine, volendo si può utilizzare anche come vaso da riempire con spugne da fioristi e preparare originali centrotavola.

Barbara Roncarolo
18 novembre 2015

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