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Vino & Architettura sulle colline del Barolo

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L'autunno è la stagione ideale per visitare le Langhe. Ecco un tour imperdibile dedicato a tutti gli enoturisti: tra degustazioni e cantine d'autore

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“Architettura in Barrique - L'arte tra i vigneti del Piemonte” è il tema del tour ad alta gradazione promosso da ArchiE20 di Torino.
L'itinerario si snoda tra le dolci colline delle Langhe, già dichiarate dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità per i paesaggi e la loro grande qualità estetica.
Accanto alla natura, che ha saputo regalare a piene mani a questi luoghi un fascino unico e suggestivo, si trovano esempi di architettura contemporanea che ben si integrano con il paesaggio circostante.

Il turismo legato al vino è un settore in grande crescita e questa è una vera occasione per i wine lover che desiderano incontrare alcuni tra i più grandi vignaioli d'Italia nelle loro cantine d'autore, veri templi dell'architettura e del vino.

66085Il tour inizia di primo mattino con la visita alla Cappella di Barolo, costruita da un contadino nel 1914 per dar rifugio alla gente che lavorava nei campi in caso di pioggia. Nel 1976 entra a far parte delle proprietà dell'azienda vinicola Ceretto e nel 1999 viene reinterpretata in chiave moderna da due importanti esponenti dell'arte concettuale: l'inglese David Tremlett che si occupa della pittura dell'interno, dove le tinte prendono ispirazione dai colori bruni della terra, e l'americano Sol Lewitt che rinnova la parte esterna dipingendola con moduli geometrici a tinte forti. 

66089Si prosegue con la visita alla Nuova Cantina La Brunella, dedicata esclusivamente alla produzione e all'affinamento di Barolo e dei suoi cru storici. Realizzata nel 2005 dall'arch. Guido Boroli, si compone di tre aree distinte: piano interrato con funzione di cantina, piano terra per la lavorazione e l'imbottigliamento del Barolo e sala degustazione. Quest'ultima è caratterizzata da ampie vetrate che consentono di godere di un panorama unico al mondo: la valle del Barolo con i suoi borghi La Morra, Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga. Le facciate esterne sono rivestite con doghe di legno rovere massello recuperate da barrique usate. “Per noi la cantina doveva essere funzionale, rispettosa dell'ambiente, dal design unico e a costi di realizzazione contenuti. L'architetto Guido Boroli è riuscito a mettere insieme tutte le nostre esigenze” spiega Achille Boroli, terzo dei quattro figli Boroli che dal 2000 è a capo dell'azienda (nella foto a sinistra). “L'annata è stata molto impegnativa e la resa è del 60-70% in meno del previsto. Ma il grande lavoro fatto in vigna ci ha concesso un'alta qualità, soprattutto per quanto riguarda i Baroli”.   

66091Il percorso continua con la visita alla cantina storica della Tenuta Monsordo Bernardina di Alba, delle aziende Ceretto, e della sua stupefacente sala degustazioni denominata “Acino di Ceretto”.  Si tratta di un'architettura-paesaggio realizzata nel 2009 dagli architetti Luca e Marina Deabate: una gigantesca bolla ovale, che rappresenta una sorta di acino d'uva, è sospesa tra le vigne. “Tutto ha avuto inizio con la creazione delle etichette che dovevano valorizzare i nostri vini d'alta qualità. Così negli Anni 80 abbiamo coinvolto noti designer che ci hanno regalato piccoli pezzi di storia della grafica italiana. Abbiamo proseguito poi con numerose iniziative legate all'arte contemporanea”. È Roberta Ceretto, della grande famiglia Ceretto, a parlare (in foto la famiglia Ceretto). “Noi produciamo tutti i più classici vini piemontesi, dal Barolo al Barbaresco (Bruno e Marcello sono conosciuti come i Barolo Brothers). Ma anche Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Moscato, senza dimenticare il celebre Blangè, il nostro Arneis, uno dei vini bianchi più conosciuti in Italia. Questo è stato un anno molto piovoso e non particolarmente caldo, la quantità delle uve raccolte è molto scarsa, ma noi siamo ottimisti. Nel 2015 il Blangè compirà 30 anni e quindi sarà il vino su cui impiegheremo più sforzi comunicativi. Per il resto… Barolo, Barolo, sempre Barolo!”.  

66093Percorrendo le strade panoramiche che si snodano tra dolci colline tinte dai colori accesi dell'autunno, capaci di conquistare con la loro grande bellezza i turisti più appassionati, si arriva nel cuore del Barolo, presso la Cascina Adelaide di Amabile Drocco (foto a sinistra). Difficile scorgere tracce della cantina, visto che è completamente mimetizzata con la natura. Progetto e realizzazione della futuristica cantina sono stati curati nel 2004 dagli architetti Paolo e Ugo Dellapiana e Francesco Bermond Des Ambrois. La cantina è interrata a 5 metri di profondità e si inserisce nella collina fino a fondersi in modo armonioso con il paesaggio. “La struttura doveva includersi e non apparire sullo sfondo delle meravigliose colline dell'isola di Barolo” ci spiega l'amministratore Simone Ortale. L'unica parte che emerge dal manto erboso della copertura è la sala degustazione: una sorta di tasca aperta ad arco e dotata di grandi superfici vetrate dalle quali è possibile ammirare il cuore pulsante dell'azienda: la collina con i preziosi vigneti, le sale di invecchiamento, di vinificazione e di imbottigliamento. Aggiunge Simone Ortale che, nonostante l'annata sia stata difficile, hanno avuto dei buoni risultati con Nebbioli, Barbera e Nascetta. Mentre il Dolcetto è risultato essere sotto le aspettative. Per loro il re dei vini, anche quest'anno, è sempre il Barolo. 

66095È arrivato il momento di scoprire tutti i segreti della Cantina Terre da Vino di Barolo, sosta obbligata per gli enoturisti che pensano che dietro a ogni sorso di vino ci sia un mondo. Questa è la sede della cooperativa che riunisce oltre 2500 piccoli produttori per un totale di 5000 ettari di vigne. Già all'ingresso si rimane colpiti per i grandi e moderni edifici. Disegnata dall'arch. Gianni Arnaudo tra il 2000 e il 2010, la cantina si espande con discrezione verso la collina fino a scomparire sotto uno spesso manto erboso. “La prima parte del progetto è stata realizzata nel 2000 e nel 2010 c'è stato l'ampliamento in occasione del 10° anniversario delle Cantine a Barolo", spiega Cristina Torrengo, responsabile delle relazioni esterne, e aggiunge ”Qui si producono tutte le principali denominazioni del Piemonte, dai bianchi d'annata ai rossi giovani, ai grandi rossi da invecchiamento a base di Nebbiolo. Non mancano spumanti dolci e secchi, oltre al Piemonte Moscato Passito. Quest'anno i nostri soci sono stati seguiti dall'agronomo Daniele Eberle e abbiamo ottenuto buoni risultati qualitativi per i rossi da invecchiamento a base di uve Nebbiolo dalle quali produciamo un Barolo di altissimo livello, il Barolo di Barolo Essenze". Spettacolari gli interni: da una passerella aerea in acciaio e legno il visitatore può attraversare tutti gli edifici e assistere alle varie fasi della lavorazione. Mette i brividi ed emoziona la camminata sopra la barricaia che può ospitare più di 3mila botti. In autunno la facciata della palazzina adibita a uffici viene rivestita di pannocchie, secondo l'antica usanza di far essiccare la “meliga” appesa alle pareti.  

66097Il tour si chiude in bellezza con la visita al WIMU - Museo del Vino (www.wimubarolo.it), nello storico Castello Falletti di Barolo. Il più avveniristico museo del vino, tra i più importanti del mondo è stato ideato e curato da François Confino e inaugurato nel 2010. L'allestimento propone un viaggio interattivo attraverso la cultura e la tradizione del vino che coinvolge ed emoziona il visitatore. Il percorso va dalla terrazza panoramica al terzo piano del castello fino alle cantine, cuore dell'edificio, dove nella metà dell'Ottocento nacque il re di tutti i vini: sua maestà il Barolo.

Al termine delle visite sono previste le degustazioni. Il tour è aperto a tutti e il programma dettagliato si trova sul sito di ArchiE20. Le iscrizioni devono essere effettuate entro il 7 novembre. 

Monica Pilotto
27 ottobre 2014

 

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