Pensiamoci, in questo mese di ottobre, mentre saremo a fare la spesa: scegliendo con attenzione cosa mettere nel carrello potremo sostenere il lavoro, il futuro e la dignità di quasi 2 milioni di coltivatori di 75 paesi tra Asia, Africa e America Latina. Sono gli uomini e le donne che stanno “dietro” i 30mila prodotti certificati Fairtrade, l’organizzazione mondiale che garantisce il commercio equo solidale. Prodotti alimentari e non, che si trovano abitualmente anche al supermercato e nei discount, e che in ottobre si mettono sotto i riflettori.
L’occasione la danno le settimane Faitrade, che coinvolgono le catene distributive Coop, Aldi, Lidl, Carrefour, Pam Panorama e Mercatò. Nei loro punti vendita in tutta Italia per tutto ottobre si possono acquistare in promozione centinaia di prodotti certificati Fairtrade: dal cacao ai fiori, dalla frutta esotica al tè, dalla frutta secca al caffè alle spezie.
Cosa garantisce Fairtrade
Fairtrade è un sistema di certificazione internazionale nato per promuovere un modello economico più equo per contadini e lavoratori dei Paesi in via di sviluppo, migliorando redditi e salari dei lavoratori, promuovendo la parità di genere, lottando contro il lavoro minorile e lavorando con gli agricoltori per mitigare e contrastare gli effetti della crisi climatica.
Come funziona? Quest’organizzazione regola i rapporti commerciali tra aziende di trasformazione e organizzazioni di contadini e lavoratori affinché a questi ultimi venga assicurato il pagamento del prezzo minimo Fairtrade, calcolato in modo da coprire i costi medi di una produzione sostenibile.
A questo prezzo fisso e stabile si aggiunge il pagamento di un margine di guadagno aggiuntivo, il Premio Fairtrade, da destinare alla realizzazione di progetti sociali, ambientali o di aumento della produzione. Ad esempio, acquistando materiali o mezzi per l’agricoltura, costruendo ambulatori sanitari o aule scolastiche, attivando corsi di formazione o altre iniziative a sostegno del reddito delle famiglie di coltivatori e lavoratori.
Sostenibilità prima di tutto
Fairtrade non difende solo la sostenibilità economica e sociale ma anche ambientale: vengono promosse l’agricoltura biologica (da cui oggi proviene oltre la metà dei prodotti Fairtrade) sia l’adozione di pratiche agricole che riducono l’impatto ambientale (come la coltivazione del cacao in zone ombreggiate).
Si tratta di un aspetto molto importante, perché gli alimenti Fairtrade sono prodotti direttamente nei luoghi dove vengono coltivate le materie prime e dove, quindi, è molto importante tutelare l’ambiente e ridurre l’uso dei prodotti chimici. Tutto questo contribuisce a mantenere la terra curata e fertile, e, quindi, permette ai contadini di poter vivere in modo dignitoso del loro lavoro evitando di dover migrare.
Un'altra fronte di impegno è la valorizzazione delle culture e delle competenze locali, difendendo anche la biodiversità. Permettere a un contadino di continuare a coltivare le specie vegetali tradizionali e tipiche significa anche tutelare il patrimonio naturale della terra.
Una lista della spesa con 2.500 prodotti (solo in Italia)
Solo i prodotti che rispettano i requisiti e gli standard fissati dall’organizzazione possono ricevere il marchio di certificazione Fairtrade e inserirlo sulle confezioni. Non si tratta solo di prodotti finiti: provengono dal circuito Fairtrade anche tanti ingredienti usati dalle aziende alimentari italiane ed europee (come cacao, frutta secca, spezie e zucchero).
Infatti sugli scaffali della Gdo si trovano cereali per la colazione, succhi di frutta, biscotti, merendine, gelati, cracker e altri prodotti da forno realizzati con almeno un ingrediente da organizzazioni Fairtrade che lavorano in Asia, Africa e America Latina. Complessivamente, in Italia, sono in commercio più di 2.500 prodotti con il logo Fairtrade in etichetta.
Di Manuela Soressi
ottobre 2022