Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Quando il bambù è indigesto

News ed EventiNewsQuando il bambù è indigesto

Allarme sicurezza per i contenitori in plastica che lo contengono

Condividi

Belle, comode ma soprattutto ecologiche: i piatti, le tazze, le ciotole e i kit pappa per bambini realizzati in plastica contenente componenti vegetali (come il bambù) sono una novità recente molto apprezzata perché ritenuti naturali, sostenibili e riciclabili. Eppure sono nell’occhio del ciclone perché, in realtà, sono pericolosi per la salute umana e impattanti per l’ambiente, in quanto si tratta di prodotti realizzati con materiali plastici.

A lanciare l’allarme è stata la Commissione Europea che ha pubblicato, insieme alla Rete europea per le frodi agroalimentari, i risultati delle attività di controllo sui materiali plastici, contenenti bambù, destinati a entrare in contatto con gli alimenti. Nell’arco di un anno sono stati ben 748 i casi di contenitori importati in 21 Paesi della Ue (Italia compresa) che sono stati intercettati e richiamati perché illegali, in quanto contenenti polvere di bambù non autorizzata poiché non ancora dimostrata sicura. Perlopiù si trattava di prodotti provenienti dalla Cina, già venduti nel territorio della Ue o sul web, oppure bloccati dai controlli in frontiera, e ora tutti ritirati dal mercato. 

Rilasciano sostanze pericolose per la salute
I sequestri realizzati nel territorio europeo sono dettati dal principio di precauzione visto che della maggior parte degli additivi di origine vegetale, bambù incluso, non è ancora stata valutata la sicurezza quando sono utilizzati in una matrice plastica. E, quindi, non si può ancora escludere che comportino rischi per la salute. I dubbi riguardano in particolare il bambù perché può accelerarne la degradazione della plastica con la conseguente cessione negli alimenti di alte quantità di formaldeide e melamina, le sostanze più usate nelle resine che “legano” le componenti vegetali. Infatti realizzare stoviglie soltanto con farina di bambù o fibra di legno è impossibile e servono resine che tengano insieme questi ingredienti, conferendo loro compattezza e durezza.

Vanno usate con cautela
Il che non significa che usare questi contenitori provochi un rischio acuto e immediato. Però la continua esposizione a livelli elevati di formaldeide e melamina può potenzialmente causare problemi alla salute. Si tratta, infatti, di due sostanze cancerogene e che danneggiano i reni. Sulla base dei dati ufficiali raccolti nel corso di sei anni su centinaia di stoviglie di questo tipo, l’istituto tedesco che si occupa di sicurezza alimentare (BfR), ha concluso che piatti, tazze e contenitori “di bambù” non sono idonei al contatto ripetuto con sostanze calde, come tè, caffè e alimenti per bambini. Perciò ha raccomandato di non utilizzare mai queste stoviglie nel forno a microonde. Anche le Linee guida per una sana alimentazione, realizzate in Italia dal Crea, sconsigliano di usare queste stoviglie per fritture e cotture, e ogni temperatura sopra i 70°C.

Ecologiche? Tutt’altro
Al tema della sicurezza di questi contenitori per alimenti, si aggiunge anche un altro problema: quello della pubblicità ingannevole. Benché realizzati in materiali plastici questi prodotti sono chiamati “tazza di bambù” o definiti “fatto di fibre di bambù”. Inoltre sono presentati come “naturali”, inducendo a pensare che si tratti di prodotti ecologici mentre in realtà la resina sintetica a base di melamina non è biodegradabile. Inoltre, siccome è impossibile separarla dalla componente di bambù, le stoviglie “di bambù” vanno smaltite nell’indifferenziato, e quindi finiscono in discarica o nell'inceneritore, anche se riportano sulla confezione la scritta “riciclabile” o il simbolo del riciclo (le tre frecce in circolo).

Manuela Soressi
gennaio 2023

 

 

Abbina il tuo piatto a