Buono, gourmand e salutare: il pesce ci piace sempre di più e sempre più spesso ha un ruolo fondamentale nella nostra alimentazione. Basti pensare che i prodotti del mare rappresentano in media il 20% delle proteine animali per 3,3 miliardi di persone sulla terra (FAO 2020) e che dal 1960 il consumo mondiale di pesce è raddoppiato. La profonda trasformazione degli usi alimentari avvenuta in questi anni ha determinato l'impoverimento delle riserve del nostro pianeta: così gli stock ittici si vanno velocemente esaurendo, con drammatiche conseguenze per la salute dei mari, gli equilibri degli ecosistemi e l'occupazione.
Consapevolezza e cambiamento
Per primi noi italiani abbiamo imparato ad apprezzare i prodotti dei mari: pensate che in media ne consumiamo ogni anno più di 30 kg a testa. Però solo il 30% del pesce che mettiamo in tavola è di produzione nostrana; così il tema della salute dei mari e del progressivo esaurimento di una risorsa così importante è attualissimo e non può più essere trascurato. E se non vogliamo rinunciare al pesce, possiamo (anzi, dobbiamo) adottare comportamenti più responsabili e sostenibili, per contribuire a un'auspicabile inversione di tendenza. Primo passo: scegliere pesce sostenibile.
Come scegliere pesce "green"
Non tutti i pesci che troviamo in vendita sono pescati allo stesso modo. Le aziende virtuose, infatti, adottano sistemi di pesca sostenibili, cioè pescano nel rispetto degli stock ittici e si prodigano per la salvaguardia degli ecosistemi. Per riconoscere i prodotti di una pesca "green" bisogna individuare sui prodotti apposite certificazioni di sostenibilità, che vengono rilasciate da associazioni indipendenti specializzate nel settore. La più diffusa è la Marine Stewardship Council, MSC.
MSC, Marine Stewardship Council
Affrontare il problema della pesca non sostenibile e salvaguardare le risorse ittiche per il futuro: questi gli obiettivi di MSC (Marine Stewardship Council), organizzazione no profit indipendente che dal 1997 lavora con scienziati, Ong (organizzazioni non governative) e operatori del settore. Il marchio blu MSC garantisce che tutti i prodotti provengano da attività di pesca rispettose degli stock ittici e degli ecosistemi marini e gestite in maniera tale da assicurare la sopravvivenza delle risorse e assicura che le aziende attuino continue azioni di miglioramento in tema di sostenibilità, rispettando tre principi fondamentali:
1) lasciare nelle acque abbastanza pesci per permettere la riproduzione;
2) fare in modo di ridurre al minimo l'impatto dell'attività di pesca sull'ambiente;
3) gestire la pesca in modo responsabile, nel rispetto delle leggi e adattandosi alle condizioni ambientali nell'ottica di una sostenibilità di lungo termine.
Il marchio blu, garanzia di sostenibilità
Poche regole per un mondo migliore. I controlli delle aziende certificate MSC sono regolari e sempre realizzati da organismi indipendenti accreditati, per verificare sempre che mettano in pratica quello che dichiarano ma anche per incrementare il livello di sostenibilità. Oggi il marchio blu MSC si trova sulle confezioni di oltre 18.000 prodotti della pesca, tra refrigerati, surgelati e conservati, e più del 17% del pescato mondiale proviene da aziende certificate MSC.
Un ricettario immerso nel blu
Se l’obiettivo finale è quello di continuare a mangiare pesce e farci ispirare dai prodotti del mare per tante tante gustose ricette, MSC, in collaborazione con dieci chef di tutto il mondo, ha raccolto nel nuovo digital book La cucina in Blu (disponibile gratuitamente on line) prelibate ricette da sperimentare a casa, nel rispetto dell’ambiente e del mare. Tutti i piatti sono realizzati con pesce certificato MSC, valorizzato dai grandi chef, come Max Mariola, volto noto di Gambero Rosso Channel, che ha voluto un'italianissima Fregola sarda con carciofi e lupini. Per gratificare occhi, palato e coscienza ecologica. Certificato e mangiato.