Dalla sostenibilità ambientale, all’economia circolare, all’utilizzo di energie rinnovabili, all’innovazione nei campi e nei frantoi, ecco i programmi delle aziende partner del Consorzio Opera Olei, il Consorzio sui generis nasce dall’unione di sei produttori italiani d’olio extravergine d’oliva che non si basa sulla territorialità ma sulla qualità dei prodotti andando a rappresentare il comparto dell'olio extravergine d'oliva e le sue qualità. Le aziende agricole che fanno parte del Consorzio non sono tutte uguali, differiscono per dimensioni, volumi di produzione e tipologia di prodotto, ma hanno qualcosa in comune: la costante ricerca della qualità, il rispetto del territorio e la sostenibilità nella filiera di produzione. Fatto con amore e con passione: ecco come viene prodotto l’olio extravergine d’oliva nei frantoi associati del Consorzio Opera Olei.
“Quando si lavora con la natura non ci si può mai fermare – spiega Riccardo Scarpellini, Presidente del Consorzio Opera Olei – e i lavori di accrescimento del patrimonio arboreo o aggiornamenti tecnologici nei frantoi sono all’ordine del giorno. Le iniziative e i progetti messi in campo negli anni passati e in questi mesi dai soci del Consorzio sicuramente hanno un elemento che li accomuna: migliorare sempre la qualità di un prodotto come l’olio EVO monovarietale, che rappresenta una vera e propria eccellenza del nostro Paese, sempre più apprezzata e riconosciuta in tutto il Mondo”.
Innovazione e sostenibilità nel mondo dell’olio extravergine d’oliva per diffonderne la cultura
L’Azienda Agraria Viola di Foglino (Umbria) e i Frantoi Cutrera in Sicilia hanno intrapreso un percorso molto simile: hanno investito in progetti di manutenzione e in nuove piantumazioni di ulivi con l’unico obiettivo di aumentare la sostenibilità delle produzioni, di preservare la biodiversità dei territori e di continuare a produrre un olio extravergine d’oliva di qualità. Non solo, i due frantoi hanno anche investito nelle energie rinnovabili perché, chi l’ha detto che produrre un prodotto di qualità non possa non passare per il rispetto dell’ambiente? Ben fatto!
L’Olearia San Giorgio in Calabria ha investito in un particolare sistema di estrazione dell’olio che riduce gli sprechi di acqua e di energia andando a migliorare il gusto e la qualità del prodotto finito.
L’Azienda Agraria Riva del Garda concentra su una piattaforma telematica tutte le informazioni circa la coltivazione degli ulivi, le condizioni microclimatiche e del territorio per fornire le corrette informazioni e indicazioni per la coltura di ulivi: dall’irrigazione, alla difesa parassitaria, alla raccolta e alla concimazione. Un prodotto unico nel suo genere e di grande valore!
In Toscana, il Frantoio Franci ha in progetto di ampliare la sua struttura con nuovi 2500 mq per installare una nuova linea di produzione 4.0 dove l’innovazione e la sostenibilità saranno i punti chiave per produrre un olio extravergine d’oliva di qualità. Anche il Frantoio Franci ha dato importanza all’economia circolare ecosostenibile, infatti, per ridurre al massimo gli sprechi utilizzeranno i sottoprodotti della lavorazione delle olive per fertilizzare i terreni e per produrre nuova energia per gli impianti a biomassa. Non solo, il progetto prevede anche la messa a dimora di più di 12.000 olivi entro la fine del 2021 e la realizzazione di una terrazza panoramica a 360° su Maremma, Monte Amiata e Val d’Orcia dove poter fare degustazioni ed eventi. Che meraviglia!
L’olio extravergine d’oliva monovarietale di Donato Conserva di Mimì in Puglia è una vera chicca tanto da essere apprezzata anche all’estero. Con l’ampliamento della produzione e dell’area di vendita si vuole coinvolgere in tour guidati e degustazioni un numero sempre più ampio di visitatori sia italiani che esteri. Infatti, ricordiamoci che l’olio non è un semplice condimento ma un prodotto protagonista delle nostre tavole.
L’olio extravergine d’oliva tra passato e futuro
Per preservare la biodiversità del mondo dell’olio extravergine d’oliva, Olearia San Giorgio, alla Biblioteca dell’olivo destina un terreno di 1,5 ettari dove verranno piantumate nuove piante di ulivo sia con metodi di coltivazioni tradizionali che con quelli più innovativi e moderni. La strategia messa in atto è per valutare le caratteristiche e le potenzialità sensoriali, organolettiche e chimiche degli oli prodotti.
luglio 2021