Vai nello spazio? Mangia prugne secche! Le prugne proteggono le ossa, in particolare dalle radiazioni dello spazio: per questo finiranno probabilmente nella dispensa dei prossimi astronauti. La scoperta è stata fatta durante un esperimento di un centro di ricerca della NASA, in collaborazione con alcune università americane, pubblicato su Nature.
La notizia è ghiotta non tanto per gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionali, ma per quelli che in futuro s'imbarcheranno in missioni verso Marte o altri luoghi lontani nellagalassia, non più protetti dalla magnetosfera terrestre. Senza di essa, le particelle solari cariche e i raggi cosmici galattici riescono a filtrare, e ciò è molto pericoloso per la salute umana, in particolare per le nostre ossa. L'esperimento di laboratorio ha dimostrato che i topi esposti a radiazioni gamma (simili a quelle spaziali) che avevano mangiato le prugne secche, a differenza di tutti gli altri a cui erano stati somministrati trattamenti diversi, non avevano subito alcuna perdita di massa ossea.
Ma le prugne secche fanno bene anche alle ossa di chi rimane sul pianeta Terra? Sì. Infatti non sono solo calcio e vitamina D i nutrienti qualificati alla protezione del nostro scheletro. Vi sono anche altri nutrienti preziosi, come quelli contenuti nelle prugne secche, appunto. Un alimento che si rivela dunque valido nella prevenzione dell'osteoporosi.
I nutrienti in questione sono il potassio, il magnesio e la vitamina K. Fanno bene a tutti, e agli sportivi in particolare apprezzeranno le loro proprietà toniche ed energizzanti. Inoltre, le prugne contengono varie sostanze bioattive, quali i polifenoli, noti per le loro proprietà fortemente antiossidanti e antiinfiammatorie.
Il tutto, per un contenuto calorico tutto sommato modesto: circa 220 kcal per 100 gr. L'alto contenuto di fibre dà un senso di sazietà, tenendo lontana la fame: ideali dunque come snack per chi vuole perdere peso.
Uno studio dello scorso anno (clicca qui) delle università di San Diego e della Florida ha evidenziato gli effetti benefici di una porzione piccola di prugne secche – 50 gr – sulle donne in postmenopausa, che spesso sperimentano un assottigliamento del tessuto osseo. Hanno infatti il potere di aumentare la densità minerale ossea, e addirittura di invertire la tendenza alla perdita ossea in donne più anziane osteopeniche – cioè che hanno ossa con densità minerale più bassa del normale.“Questo studio è un'aggiunta entusiasmante alle prove scientifiche che sempre più mostrano il ruolo della nutrizione nello sviluppare una salute ossea ottimale” ha dichiarato Shirin Hooshmand, che ha fatto parte della ricerca.
Detto questo, non possiamo non citare la funzione per cui le prugne secche sono più note: quella lassativa. É dovuta alla presenza degli acidi organici, e anche in questo caso, una dose di 50 gr (e fino ai 100gr) basta a sortire l'effetto desiderato: ricordarsi di lasciarle a mollo dalla sera prima, e poi bere anche l'acquetta torbida che si è formata!
In generale, le prugne secche sono amiche della depurazione: provare per credere! Per questo saranno protagoniste di tre incontri di Scuola di Cucina di Sale&Pepe (clicca qui per info), organizzati in collaborazione con il Consorzio Prugne della California, dove si potranno imparare tre ricette golosissime con questi frutti.
Intanto ricordiamoci: nelle prugne secche la concentrazione dei vari nutrienti è nettamente superiore che in quelle fresche!
Carola Traverso Saibante
Credits: Paternel 1/Wikipedia
19 febbraio 2016