Anche se la palma d’oro per la “reinterpretazione creativa” della cucina italiana andrebbe di diritto agli americani, è sempre meno raro – quando si è in giro per il mondo – imbattersi in piatti spacciati per vere e proprie delizie della cucina nostrana, che in realtà ai nostri occhi (e al nostro palato) risultano delle aberrazioni a tutti gli effetti.
La loro origine è socio-antropologica e affonda le radici nelle prime emigrazioni di fine ‘800: non sempre si riusciva a trovare ingredienti 100% italiani, e così, prese dalla necessità, le persone tendevano a improvvisare, riadattando le ricette tipiche della penisola in base alle contingenze e a ciò che di simile si reperiva.
Tra spaghetti alla bolognese, fettuccine Alfredo, pane all’aglio e pizza pepperoni, ecco i falsi miti culinari che all’estero vengono orgogliosamente e falsamente esibiti come italiani.
Gli 'spaghetti alla bolognese': pasta, carne, pomodoro e molto prezzemolo. Un incubo per un bolognese Doc (e non solo)
Il ragù alla bolognese è una specie di grande panacea utilizzata in qualsiasi situazione lo richieda. Qui, però, il ragù presta il nome a un piatto preparato esclusivamente con gli spaghetti, che farebbe accapponare la pelle a qualsiasi bolognese Doc (e non solo). Non si parla del celebre ragù preparato nel capoluogo emiliano con dovizia e lentezza, né delle tagliatelle fresche: trattasi invece di spaghetti con carne, pomodoro e molto prezzemolo.
Il 'garlic bread': un pane letteralmente imbottito d’aglio o annegato nel burro aromatizzato all’aglio
Lo chiamano garlic bread e non bread with garlic non a caso. Se state pensando a una gustosa bruschetta con pomodoro fresco, olio fragrante e una strofinata d’aglio siete fuori strada: qui il pane è letteralmente “imbottito” d’aglio (nei supermercati si trova persino già pronto, in pezzi) o annegato nel burro aromatizzato all’aglio. In America c’è anche chi ne consuma parecchio a pranzo, e poi torna in ufficio. Con buona pace dei suoi colleghi.
Le 'fettuccine Alfredo': anche se la ricetta ha un’origine realmente italiana, in Italia non esistono
Negli Stati Uniti sono un must: non c’è ristorante “italiano” che non le proponga nel menu o supermercato che non venda il barattolo pronto con la Alfredo sauce. Buffo pensare che la ricetta ha un’origine realmente italiana: a Roma, nei primi del Novecento, in via della Scrofa si situava la storica locanda dove Alfredo prepara i suoi piatti. Quando la moglie di Alfredo dà alla luce il primo figlio, lui le prepara un piatto energetico: fettuccine all’uovo con burro e parmigiano. A far guadagnare notorietà a questo piatto sono Mary Pickford e Douglas Fairbanks, star del cinema hollywoodiano di inizio secolo che, durante il loro viaggio di nozze a Roma, assaporano la già famosa cucina di Alfredo. Colpiti dalla bontà, i due regalano ad Alfredo due posate d’oro e una fama oltreoceano che porta il locale a diventare una tappa irrinunciabile per il jet set americano in visita nella capitale. E se quasi nessuno conosce la storia delle fettuccine Alfredo in Italia, in America – ora ben più “pasticciate” rispetto a come le proponeva lo chef – sono il simbolo gastronomico italiano.
La 'pizza pepperoni', ossia quando una doppia cambia tutto: pepperoni in inglese è un salame piccante!
Della serie, quando una doppia cambia tutto: pepperoni in inglese è un salame piccante che non c’entra nulla con i peperoni. La pizza in oggetto è una specie di diavola con parecchio formaggio e – appunto – una generosa dose di questo affettato. Che spesso, va puntualizzato, assume strane colorazioni che rasentano il rosa fosforescente.
Gli 'spaghetti & meatballs': li ricordate nel film Lilli e il Vagabondo? Sono il tipico comfort food americano
Variazione sul tema di quelli alla bolognese, gli spaghetti con le polpette di carne sono il tipico comfort food americano, quel cibo talmente familiare che riesce sempre a donare una consolazione a chi lo gusta. Piatto famosissimo – lo ricordate nel cartone animato Lilli e il Vagabondo? – è pure uno dei preferiti del regista Martin Scorsese, la cui mamma era solita cucinarlo. In Italia non esistono, nonostante la tradizione di aggiungere carne al sugo per esaurire i resti del pranzo domenicale venga ancora portata avanti, soprattutto al sud.
La 'chicken parmigiana': fettine di pollo ricoperte di salsa al pomodoro piena d’aglio e tantissimo formaggio filante
La parmigiana è una religione a tutti gli effetti, che in Italia viene onorata tanto al nord, quando al sud. È con un grande stupore (per non dire qualcos’altro) che a volte all’estero ci si imbatte in fettine di pollo ricoperte di salsa al pomodoro piena d’aglio e tantissimo formaggio filante, spacciate per una prelibatezza del palato. A meno che anche voi non vi avventuriate in tale fantasiosa – e dubbia – rivisitazione della classica parmigiana.
L' 'Italian dressing': un condimento la cui ricetta è sconosciuta, che copre completamente il gusto delle verdure
Se in Italia, quando condiamo l’insalata, ci bastano olio, sale, un po’ d’aceto o limone, all’estero la questione si fa più complicata. Già, perché l’intento non è tanto quello di dare sapore, ma di coprire completamente il gusto delle verdure. Via libera allora a una serie pressoché infinita di salse, tra cui figura l’Italian dressing: la ricetta è sconosciuta ai più, ma a volte è gusto pure rimanere a sguazzare nell’ignoranza, e non ordinarla mai.
Marianna Tognini
settembre 2018