Bologna città per tutti, in cui nessuno si sente "diverso". Ha aperto il ristorante L'Altro spazio, in via Polese, il primo in Italia interamente a misura di non vedenti e sordo-ciechi ma aperto e accogliente per chiunque. Appena entrati, viene consegnata una mappa tattile per orientarsi tra i tavoli, riconoscere le scale, localizzare facilmente sul tavolo piatti e posate. Il menu è anche in braille. Parte del personale non può sentire, quindi legge il movimento delle labbra e comunica con la Lis, il linguaggio dei segni.
L'Altro spazio fa parte di un progetto dell'Associazione Farm, che già due anni fa, sempre a Bologna, ha "inventato" il Senza Nome, il primo bar italiano gestito da ragazzi sordi dove le ordinazioni si fanno tramite bigliettini prestampati. Come per il Senza Nome, che si trova in via Belvedere, l'obiettivo dell'Altro Spazio è favorire l'integrazione. La cucina è leggera e preparata con cibi di stagione ma il pranzo diventa soprattutto un'occasione per comunicare in modi alternativi rispetto ai consueti, di entrare in contatto con linguaggi diversi, verbali e non verbali, come la Lis, il braille o la Lis tattile.
Oltre alla cucina, punti di forza del locale sono gli intrattenimenti e le attività culturali. Giochi a disposizione dei clienti, come la scacchiera tattile, ma soprattutto mostre e concerti (il ristorante è un ex locale jazz storico di Bologna). Due volte al mese poi si tengono cene al buio: un’esperienza sensoriale attiva e molto seguita da diversi anni anche a Milano presso l'Istituto dei Ciechi di via Vivaio.
Qui un video su l'Altro Spazio
di Barbara Galli, 15 aprile 2014