Avreste mai pensato che al cambio di stagione potesse corrispondere il cambio di… ristorante? Proprio così, con l’avvicendarsi delle stagioni mutano le preferenze degli italiani quando si tratta di scegliere dove andare a mangiare fuori. A dirlo è uno studio commissionato da The Fork, una tra le principali app di prenotazione online dei ristoranti, a digitalmeteo, fornitore di servizi di informazione meteorologica personalizzati; l’obiettivo dello studio era comprendere come la componente meteorologica incida sulle dinamiche di prenotazione del ristorante, analizzando poi gli output con il supporto di due biologi nutrizionisti.
I dati analizzati, relativi alle prenotazioni effettuate a Roma e Milano tra gennaio 2016 e marzo 2017, hanno evidenziato un’incidenza notevole di fattori come l’aumento della temperatura e la presenza di precipitazioni sull’andamento delle prenotazioni dei ristoranti. All’arrivo della bella stagione corrisponde infatti un aumento delle prenotazioni per i ristoranti in cui la proposta alimentare è più leggera (o è percepita come tale).
“C’è senz’altro una relazione tra alimentazione e temperature. D’estate preferiamo scegliere pietanze fresche e dissetanti, utili anche per l’idratazione corporea. Differenziare la propria dieta a seconda del fattore meteo è un comportamento corretto dal punto di vista nutrizionale”, spiega la dottoressa Monica Zago, biologo nutrizionista.
Aggiunge la dottoressa Floriana Di Pippa, biologo nutrizionista: “Pensiamoci: in inverno, cerchiamo alimenti che ci scaldano (carni rosse dalle cotture lente e prolungate, piatti più grassi ed elaborati, spezie piccanti), mentre in estate la scelta ricade su frutta e verdura di stagione, ricche di acqua e di sali minerali, piatti colorati, cotture semplici, spezie rinfrescanti. Per la bella stagione alle porte seguiamo i suggerimenti che ci arrivano dalla natura”.
Le cucine mediterranee e di pesce, quindi, sono le preferite in primavera ed estate e registrano il massimo delle preferenze pur in caso di pioggia. A Milano, in questo trend positivo s’inseriscono anche i ristoranti giapponesi e a tal proposito le nutrizioniste mettono in guardia dalla tendenza “all you can eat” che può portare a mangiare più di quanto l’organismo abbia affettivamente bisogno.
La cucina tradizionale (lo studio ha analizzato ristoranti di cucina romana, milanese, pugliese, napoletana) torna in cima alle preferenze degli italiani quando il clima è più mite, pur restando apprezzata anche in estate soprattutto dai turisti che affollano le città.
Spiega la dottoressa Di Pippa: “Nella cucina regionale sono sempre presenti piatti piuttosto pesanti così come portate più leggere. Una volta fuori a cena si tende a scegliere piatti più golosi e tipici, difficilmente riproponibili a casa: una bella parmigiana, o un fritto di mare, e perché no, terminare con un buon babà. Sicuramente, la presenza in menù di tali bontà rende difficile l’optare per piatti più leggeri, specie in una fredda sera d’inverno. Quindi, a parer mio, non si tratta di cucine con piatti esclusivamente pesanti, ma la presenza di piatti molto gustosi rende più difficile il resistere ad esse”.
Anche per la cucina internazionale è l’inverno la stagione d’eccellenza: “La cucina internazionale è solitamente più pesante, più condita e ricca di olio e di burro. D’inverno, siamo stimolati dalle temperature a mangiare piatti più sostanziosi e poi tendiamo a pensare che possiamo “coprire” con i vestiti qualche chiletto in più”, conclude la dottoressa Zago.
Claudia Minnella
giugno 2017