Andando avanti con l’età non ingrassare, se non anche dimagrire, diventa sempre più difficile. Non si tratta solo di una sgradevole sensazione, ma di un dato di fatto comprovato da dati scientifici. Questo perché in età adulta, e via via invecchiando, diventa difficile bruciare i grassi e il grasso bruno, quello buono che aiuta a smaltire i grassi cattivi, diminuisce e lavora in modo rallentato.
A diminuire il suo ritmo dopo i 35 anni è in generale il metabolismo basale, ovvero la quantità di energia richiesta per affrontare una giornata normale, respirando, muovendosi, digerendo, pensando e persino dormendo.
Per riuscire a mantenere un equilibrio e contrastare gli effetti di questo rallentamento del metabolismo (e quindi evitare di ingrassare a vista d’occhio), occorre avere un’alimentazione equilibrata e ricca di verdura, frutta, cereali integrali. Un gruppo di studiosi australiani, oltretutto, ha rilevato che chi segue diete sconsiderate ed estreme in gioventù, troverà più difficile tenere sotto controllo il peso in età adulta avanzata. Sconsigliatissimo l’uso di lassativi e pillole che agiscono sull’accelerazione forzata del metabolismo. La soluzione ideale si conferma ancora una volta quella di abbinare movimento ed alimentazione sana.
Nel frattempo gli studiosi si stanno convincendo che la soluzione definitiva sia nel mantenimento di buone quantità di grasso bruno anche in età adulta e stanno conducendo esperimenti in laboratorio per riuscire a stimolarne la produzione e l’attività.
Il grasso bruno ha la funzione di generare calore, aumentando il dispendio energetico e consentendo di smaltire le riserve di grasso bianco. Questo invece è il cosiddetto grasso “cattivo”, che si accumula soprattutto su fianchi e addome, quando si assumono più calorie di quelle che vengono bruciate (clicca qui).
Le scorte di grasso bruno sono abbondanti nei bambini e, crescendo, via via si riducono per lasciare spazio a quello bianco.
Gli scienziati stanno studiando come regolare l’attività di queste riserve buone, perché riuscire a controllarle, mantenerle e aumentale significherebbe anche poter agire anche sulle masse adipose difficili da smaltire. Il freddo e l’adrenalina sono potenti attivatori: non a caso l’inverno, le attività fisiche estreme e le sostanze chimiche che aumentano i livelli di adrenalina hanno funzione dimagrante.
In attesa di trovare la pietra filosofale, anche gli studiosi più accreditati consigliano di rassegnarsi: superati i 35 anni, per contrastare il fisiologico rallentamento del metabolismo, occorre mangiare meno di chi è più giovane e muoversi di più e con maggiore regolarità.
Barbara Roncarolo
Foto Flickr / Quinn Dombrowski
15 febbraio 2016