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il Bloody Mary ha 80 anni...ma non li dimostra

News ed EventiNewsil Bloody Mary ha 80 anni...ma non li dimostra

Compie 80 anni uno dei drink, ancora oggi, tra i più famosi e popolari al mondo, il Bloody Mary

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Fu nel 1934 che Fernand Petiot, barman del St. Regis di Parigi, per la prima volta condì un semplice succo di pomodoro con vodka, sale, sedano, pepe, pepe di cayenna, limone e salsa Worcestershire.
Serge Obolensky, general manager della lussuosa catena di hotel, decise di importarlo nel The King Cole Bar del St. Regis di New York ma, in pieni anni Trenta, il nome Bloody Mary, originariamente attribuitogli, fu giudicato troppo volgare per un bar così elegante, tanto che lo cambiò in Red Snapper.

Il mix di succo condito e vodka ebbe subito successo nei locali jazz e nei grandi alberghi della grande mela, segnando così la fine del proibizionismo che negli Stati Uniti aveva bandito la fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcol dal 1919 al 1933.

Ora i nordamericani chiedono Bloody Mary a bordo degli aerei, nei grandi hotel così come al bancone dei locali notturni, ed è proprio dagli States che parte e proseguirà per tutto il mese di ottobre la celebrazione degli 80 anni del cocktail.
 
Per chi visita New York, il King Cole Bar del St. Regis  presenterà 80 varianti del Bloody Mary firmati dai migliori chef e ristoranti Usa.
Parte del ricavato della vendita dei cocktail andrà in favore di Citymeals-on-Wheels, l'organizzazione che si occupa della distribuzione di pasti ai più disagiati.

Anche il St. Regis di Roma si unisce ai St. Regis di tutto il mondo per celebrare l’anniversario, ospitando giovedì 9 ottobre il Tiziano Ruggeri Quartet per una serata dedicata al jazz. Durante la serata sarà servito il Bloody Mary con una variante Mediterranea.

E come per tutte le cose leggendarie, le interpretazioni sulle origini del nome sono diverse, c’è chi dice sia ispirato a Maria I d'Inghilterra divenuta regina dopo la morte del fratello Edoardo VI, chi invece all’attrice hollywoodiana Mary Pickford, o addirittura al fantasma di una bimba assassina, personaggio inquietante del mondo folkloristico occidentale…una cosa è certa il colore rosso della bibita ha contribuito all’ispirazione.

Silvia Viganò

8 ottobre 2014

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