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I fantastici 4. Sottozero

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I surgelati festeggiano 60 anni di presenza in Italia. Una storia guidata da 4 prodotti iconici

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Patatine fritte, spinaci, minestrone, pizza, bastoncini di pesce e lasagne: chi non ha nel freezer di casa almeno uno di questi surgelati? Difficile pensare di farne a meno, tanto sono comodi, pratici, buoni e “furbi”, perché fanno risparmiare tempo, fatica e scarti, in particolare quando si tratta di verdure e di pesce. In più permettono di bypassare i limiti della cucina di stagione, perché consentono di gustare un risotto agli asparagi anche a novembre o uno sformato di cavoli anche in luglio. Considerati questi vantaggi, non stupisce che da quando sono comparsi sul mercato italiano, negli anni ‘60 (e giusto 60 anni fa, nel 1963 è nata l’associazione delle aziende del settore, l’Istituto Alimenti Surgelati) non abbiano mai smesso di crescere sia come quantità di prodotti venduti sia come varietà, sia anche come considerazione e gradimento da parte dei consumatori. In questo percorso di “auto-affermazione” i surgelati hanno contato sull’aiuto della tecnologia degli elettrodomestici, che ha migliorato i congelatori e li ha fatti arrivare in tutte le case italiane, e sulla capacità delle aziende di cogliere e soddisfare le nuove esigenze dei consumatori. Tanto che per ripercorrere l’evoluzione del “sottozero” nel nostro paese ci si può fare accompagnare da quattro testimonial: sono i “fantastici quattro” prodotti che hanno scritto la storia dei surgelati in Italia. E che continuano a farla anche oggi.

1967: I BASTONCINI DI PESCE
A inventarli è stato Clarence Frank Birdeye (a cui si deve anche lo sviluppo del primo sistema industriale di congelamento a contatto e la diffusione dei surgelati negli Usa), negli anni ’30 del secolo scorso. Il successo è immediato: i “fish finger” rendono comodo, gustoso e “sicuro” il consumo di merluzzo, facendolo amare anche ai bambini. Nel 1955 sbarcano in Gran Bretagna accompagnati dallo slogan “senza spine, senza sprechi, senza sforzo”. Altro boom. Nel 1967 arrivano in Italia e conquistano tutti, soprattutto mamme e bambini, e dal 2010 ne viene avviata la produzione nel nostro paese, ormai superiore a 350 milioni di pezzi l’anno, ossia tre volte la circonferenza della luna. Oggi i bastoncini di pesce sono presenti nei freezer di 10 milioni di famiglie italiane.

1969: LE PATATINE FRITTE 
È il 1969 quando si inaugura in Italia la prima linea di produzione di patatine fritte surgelate, un prodotto “cult” in molti paesi. A caratterizzare quelle prodotte in Italia sono la qualità e la varietà della materia prima (grazie all’ampia scelta di tipi di patate coltivate localmente) così come l’attenzione nei processi produttivi, che porta, ad esempio, a scegliere oli più “sani” e più adatti alle fritture. Oggi le patatine surgelate rappresentano quasi il 15% di tutti i surgelati venduti nella Gdo e il 25% di quelli utilizzati nel fuoricasa.

ANNI ’70: I MINESTRONI
Siamo, o no?, il giardino e l’orto d’Europa? Per questo i prodotti ortofrutticoli sono una parte importante della nostra alimentazione e ingredienti immancabili nella cucina italiana. A renderne l’uso e il consumo più pratico e veloce sono proprio i surgelati, tanto che il 40% di quelli comprati in Gdo appartengono al mondo dei vegetali. Il re dei vegetali surgelati è il minestrone, uno dei primi prodotti “sottozero” apparsi in Italia, negli anni ’70. In questi 50 anni i minestroni sono evoluti insieme ai gusti dei consumatori, si sono declinati in tante ricette diverse ma soprattutto, grazie alle innovazioni tecnologiche, si arricchiti di nuovi ingredienti, tanto che oggi arrivano a riunire anche 15 o più verdure, rendendole così disponibili anche fuori stagione.

ANNI ’90: LA PIZZA
È stato il lockdown, dovuto al Covid, che ha “sdoganato” la pizza surgelata anche presso gli italiani più restii. La chiusura di pizzerie e ristoranti ha spinto tanti a comprarla al supermercato, spesso per la prima volta. E da lì è diventata un’abitudine per milioni di famiglie italiane, che hanno trovato “pizza per i loro denti” tra le decine di tipologie che si differenziano per spessori, impasti, dimensioni, farciture. In un anno nella Gdo vengono venduti 240 milioni di pizze surgelate, che rappresentano il 10% di tutti i consumi di surgelati nel nostro Paese. Un mercato che si è sviluppato soprattutto dagli anni ’90: benché la pizza sia stata uno dei primi surgelati venduti in Italia, già negli anni ’60, è stato solo in questo periodo che viene introdotta un’innovazione tecnologica rivoluzionaria per la sua qualità: è il passaggio dal sistema di preparazione tipico dei panificatori (forno a 250-280° C per 20-25 minuti di cottura) a quello dei pizzaioli (forno a 400° C e 2-4 minuti di cottura). È così che la pizza surgelata diventa come quella gustata in pizzeria, tanto da conquistare non solo gli italiani ma i consumatori di tutto il mondo, facendone uno dei prodotti del made in Italy più apprezzati all’estero.

ANNI ’90: I PIATTI PRONTI VELOCI
Lasagne e cannelloni sono stati tra i primi piatti pronti surgelati proposti in Italia. Con scarsa soddisfazione dei consumatori, perché venduti in panetti non porzionabili e che richiedevano una lunga cottura. Tutto cambia quando, negli anni ’90, le aziende adottano la tecnologia produttiva dell’IQF (Individually Quick Frozen), che permette di surgelare i pezzi/ingredienti singolarmente. In pratica alla pasta pre-cucinata vengono aggiunte le porzioni di condimento. Così basta mettere tutto in padella e in pochi minuti si ottiene un piatto saporito e gustoso. Grazie a questa novità i piatti pronti surgelati diventano molto popolari e vengono proposte decine di nuove ricette che spaziano da risotti e zuppe a secondi e contorni, facili e veloci da preparare per un pasto “last minute”.

Manuela Soressi
marzo 2023

 

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