Insieme a libri, astucci e quaderni gli studenti francesi per il ritorno a scuola settembrino dovranno mettere in cartella anche qualche piccolo attrezzo da giardinaggio: almeno in senso figurato, perché il ministro dell'Ecologia e dell'Energia Segolène Royal, seguendo le orme della First Lady americana Michelle Obama, ha messo a punto un progetto nazionale di orti di scuola. Si partirà con mille istituti, ma l'idea del ministro è quella di dotare ogni edificio di un piccolo appezzamento verde dove coltivare, a turno, zucchine e cavolfiori, erbe aromatiche e qualche frutto. Un'iniziativa, racconta Segolène, tuta volta a insegnare ai piccoli l'amore per la terra e "sensibilizzare i bambini in modo divertente", inculcare nuove e buone abitudini alimentari e parlare dal vero di come abbattere gli sprechi in cucina.
Segolène non era nuova ad affondi a favore della cucina naturale: solo qualche mese fa guadagnò le prime pagine dei giornali per aver criticato la Nutella, per poi ritrattare e spiegare che si trattava solo di un'accusa ai prodotti contenenti olio di palma. Ora, il ministro amico dell'ambiente segue le orme di Michelle Obama e appronta un piano a base di vegetali per le nuove generazioni. Come accade in America, ma anche in Italia, le scuole vengono dotate di spazi verdi dove poter coltivare i prodotti della terra da consumare poi nelle mense scolastiche.
A settembre partiranno le prime mille scuole, scelte per il programma anti-spreco, che oltre a fare maggior attenzione al cibo gettato nelle cucine delle loro mense, uniranno all'attività in aula anche quella nell'orto. Per la coltivazione, gli studenti saranno supportati dalle associazioni dei coltivatori, in un'ottica di ampio raggio volta all'educazione all'ambiente per ogni fascia di età scolarizzata. Insieme agli orti poi, dallo scorso anno la legge francese sulla transizione energetica ordina alle mense scolastiche di studiare piani anti-spreco e ai supermercati di riciclare l'invenduto.
Anche in Italia da molti anni le scuole hanno iniziato a unire alle lezioni in aula l'educazione ambientale nell'orto scolastico: dal progetto di Slow Food Orti in condotta, attivo già dal 2004, alle singole iniziative città per città, l'intera penisola è costellata da piccoli appezzamenti verdi dove i piccoli e meno piccoli – dalla scuola dell'infanzia alle secondarie di secondo grado – apprendono i segreti delle colture commestibili. E quella per gli orti urbani è divenuta ormai una passione: complice la crisi ma non solo, i giovani si riavvicinano alla terra e anche un terrazzo cittadino può diventare un piccolo banco di frutta e verdura per soddisfare piccoli bisogni casalinghi.
Eva Perasso
9 settembre 2015