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L'Europa dice sì a tre tazzine al giorno di caffè

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L'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare rivede le regole sulla caffeina: bene anche in gravidanza e in modica quantità ai bimbi

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Na tazzulella e cafè”, anzi tre, non fanno male alla salute: l'ultimo parere sui quantitativi di caffeina che quotidianamente possiamo bere senza causare danni al fisico arriva dalla Efsa, Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, che nei giorni scorsi ha pubblicato un parere scientifico (clicca qui) sul suo consumo ottimale.

A differenza di studi precedenti, spesso tendenti a ridurre i quantitativi di caffeina consigliati, le tre tazzine al dì (indicativamente, una a colazione, una a pranzo, una nel pomeriggio, oppure a metà mattinata a seconda delle abitudini) di caffè tostato e macinato, di qualità robusta, oppure cinque tazzine di qualità arabica, o ancora due tazze più capienti di caffè all'americana, “non dettano alcuna preoccupazione per la salute della popolazione adulta tra i 18 e i 65 anni di età”, si legge nel rapporto.

Focalizzandosi sulle quantità concesse dunque, le nuove indicazioni parlano di 200 mg massimi per una dose singola di caffeina e dosi quotidiane che possono tranquillamente arrivare fino a 400 mg. La caffeina è un alcaloide presente, oltre che nei chicchi di caffè, anche nelle foglie del tè, nei semi di cacao e nelle noci di cola. Ha un contenuto medio di 85 mg per 150 ml di liquido nel caso del caffè tostato macinato, dose che scende a 60 mg nel caffè solubile, 30 mg in una bustina di tè, 4 mg nella cioccolata calda, dai 20 ai 60 mg in un bicchiere da 200 ml di bevanda a base di cola.

I livelli di sicurezza analizzati non hanno guardato solo alla popolazione adulta ma hanno risposto anche a interrogativi frequenti e dibattuti: si può bere caffè in gravidanza? Cosa accade se i bambini ne fanno uso? L'Efsa sostiene che, nel caso di donne gravide, fino a 200 mg al dì non vi sia alcun pericolo per il feto. Per i bambini dai 3 ai 10 anni invece, così come per gli adolescenti fino ai 18 anni di età, non vi è rischio se vi è un consumo saltuario di caffeina pari a 3 mg per ogni chilogrammo di peso corporeo. Per loro vale piuttosto un altro avvertimento: evitare di rendere la caffeina un'abitudine consolidata (i cosiddetti caffè seriali) per restare svegli o per aiutarsi nello studio, perché fino ai 20 anni di età il cervello è ancora in fase di sviluppo e ogni eccesso va evitato, alcolici inclusi.

L'Autorità alimentare ha poi risposto anche ad altri dubbi frequenti: cosa accade per esempio se si consuma caffè prima di una intensa attività sportiva? Per gli adulti, non si corre ancora una volta alcun rischio con una dose fino a 200 mg anche un'ora prima della prova. Mentre qualche conseguenza per chi beve caffè prima di andare a letto esiste: lo studio ammette che si può avvertire una fatica all'addormentamento se si consumano 100 mg di caffè prima di coricarsi, e anche che in alcune persone più sensibili il consumo serale di caffeina può ridurre il tempo del sonno. Vale ancora dunque il detto “il caffè non mi fa dormire”, a seconda delle sensibilità individuali.

Eva Perasso
20 gennaio 2015

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