L’Emilia Romagna è senza ombra di dubbio una fucina di squisitezze, che non si esauriscono affatto con le tanto famose e lodate lasagne alla bolognese: basta infatti spostarsi di poco dal capoluogo per imbattersi in un’altra specialità che non teme rivali e mette d’accordo tutti. Le sue origini sono antichissime, e risalgono ai tempi degli antichi Romani: da lì, la piadina – o semplicemente “la piada” – ha attraversato i secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri: per Giovanni Pascoli era «il pane, anzi, il cibo nazionale dei Romagnoli», e oggi una puntata in uno dei tantissimi chioschi colorati a bande verticali è una tappa imprescindibile di qualsiasi viaggio o weekend in Romagna che si rispetti.
Più spessa e piccola nell’entroterra, in particolare nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, più stesa e sottile nel riccionese e nel riminese, gustata anche nella sua versione “chiusa”, il crescione, farcito con prelibatezze che vanno dalle erbe agli affettati e formaggi, la piadina è una vera e propria “religione” che ha degli affezionatissimi (e intransigenti) adepti: ecco 5 indirizzi dove potrete assaggiare le migliori piade che la Romagna ha da offrire.
Siamo in quel di Rimini, e – dal 1986 – la piadina della Lella è un’istituzione tanto per i riminesi, quanto per i turisti: “la regina dello street food” propone piade in diverse varianti di impasto, dalla tradizionale all’integrale, passando per kamut, olio e farro; cassoni (o crescioni, perché la denominazione può variare a seconda della zona) e una serie di ricette meno tradizionali e più sfiziose, tra cui non avrete che l’imbarazzo della scelta. Accontentarsi di un unico assaggio, quando si va dalla signora Lella e da sua figlia Marina, non solo è difficile: è impossibile!
Milano Marittima non è soltanto musica, discoteche e balli sfrenati fino all’alba: a due passi dal centro, la capitale romagnola del divertimento vanta uno dei migliori chioschi di piadina della riviera, preso d’assalto durante l’estate (e non solo!) a qualsiasi ora del giorno. Tra le varianti più apprezzate, quelle con robiola e coppa; scamorza e crudo; salsiccia e gratinati; oltre ai crescioni erbe e mozzarella e all’immancabile patate e salsiccia. Per chi non teme la prova costume, la piadina dolce arrotolata con crema di nocciola, ricotta e miele o ricotta e marmellata è un vero must.
Sono purtroppo ancora pochi i turisti che si allontanano dalle spiagge affollate alla scoperta del meraviglioso entroterra romagnolo, di cui Bertinoro costituisce una – ma non certamente l’unica – punta di diamante. In questo delizioso borgo, arroccato su un colle, è anche possibile gustare una delle piadine più buone della Romagna, su una terrazza da dove si gode di un panorama mozzafiato. La vista sui colli cesenati è impagabile, così come le farciture di ciccioli e altri salumi della casa. Da provare il crescione verza e salsiccia, o l’ancora più goloso pancetta e patate.
Sempre in tema di borghi suggestivi, non si può non menzionare Santarcangelo di Romagna e il ristorante del Campanone, che rappresenta un’eccellenza per gli amanti della buona cucina e della piada. Tra le tante varianti proposte, non lasciatevi sfuggire quella con lardo di Colonnata, arancia e pistacchi; con zucchine e provola; con prosciutto crudo e fichi. E soprattutto, non fatevi spaventare dalla lunga salita per raggiungere l’osteria, anzi: si tratta un’ottima giustificazione per gratificarsi con un pasto indimenticabile.
Torniamo in riviera, in uno dei luoghi più chic e incantevoli che la Romagna possa offrire. Gestito da Luca, figlio dell’ex allenatore Alberto Zaccheroni, il Maré è un locale direttamente sulla spiaggia, con arredi vintage in legno chiaro e una terrazza sul mare che promette di trascorrere serate all’insegna del romanticismo, quello vero. Il menu è vario e propone parecchi piatti oltre alla piadina, che però è oggetto di accostamenti e farciture mai banali, come ad esempio l’ormai famosa ricetta che la vede accompagnata dal baccalà. Da provare, di giorno o di sera, per sentirsi in vacanza anche solo per un attimo.
Marianna Tognini
Aprile 2018