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42 giorni senza pesce fresco: stop obbligato per ripopolare il mare

News ed EventiNews42 giorni senza pesce fresco: stop obbligato per ripopolare il mare

Nei nostri mari è cominciato un lungo periodo di fermo pesca obbligato che riguarderà, a turno, ogni tratto di costa italiana. Meglio dare un'occhiata al calendario per capire cosa acquistare e, soprattutto, cosa scegliere al ristorante

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Il sacrificio riguarderà un po' tutti: i pescatori, costretti a ferie forzate e pure piuttosto lunghe, e i vacanzieri che speravano di trovare orate e branzini freschissimi sulle tavole dei ristoranti.

Ne gioveranno però i pesci che avranno a loro disposizione ben 42 giorni di eccezionale tranquillità per ripopolare il nostro mare, la cui redditività è oggi pericolosamente vicina al collasso.

Il «fermo pesca», che nei prossimi mesi riguarderà a turno tutte le coste italiane, ha preso ufficialmente il via nella giornata di ieri, 28 luglio, con il blocco della flotta che opera da Trieste a Rimini e l'obbligo, per i pescatori più settentrionali, a restare in porto fino al 5 settembre.

L'11 agosto sarà la volta delle zone dell'Adriatico centrale e meridionale, fino a Bari, dove le barche rimarranno ancorate fino al 22 settembre.

Il 15 settembre torneranno a casa i pescherecci di Brindisi, Ionio e Tirreno, costretti al fermo fino al 14 ottobre.

Infine Sardegna e Sicilia decideranno il periodo autonomamente ma con l'obbligo di attenersi allo stop per almeno 30 giorni.


Il calendario è stato comunicato da Coldiretti Impresapesca che ha sottolineato come il settore, dall'inizio del 2014, sia afflitto da un calo dei consumi medio del 7 %, che raggiunge cifre più importanti per alcune particolari specie arrivando fino al 22 % nel caso del polpo e al 20 % in quello delle spigole, mentre i calamari che restano invenduti sono il 16 % in più dello scorso anno.

Che ne sarà allora dei tanti turisti che sperano di godersi il pesce in vacanza? Niente vongole e fritture per chi frequenterà le zone costiere nel momento sbagliato? Difficile crederlo, soprattutto pensando che ristoranti e trattorie delle località turistiche faranno di tutto per soddisfare i clienti nel momento dell'anno più redditizio. Probabilmente proporranno prodotto straniero o congelato e, per chi se lo potrà permettere, punteranno al pesce fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalle barche delle piccola pesca che sono escluse dal divieto.


Daniela Falsitta,
29 luglio 2014

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