News ed EventiNewsCrowdfunding e vino: dialogo esperienziale tra produttore e consumatore
Investire contribuendo alla rigenerazione agricola del terroir è possibile, grazie alla nuova iniziativa di Tenuta Liliana, azienda vitivinicola che apre a tutti la propria compagine sociale attraverso un sistema di finanziamento condiviso, alternativo e innovativo
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Avreste mai pensato di poter partecipare in società a un importante progetto vitivinicolo italiano, entrare in una community di appassionati come voi e, allo stesso tempo, contribuire a salvare ettari di prezioso terroir? Gli amanti del mondo del vino italiano, da azionisti, potranno instaurare un rapporto con il produttore e la sua cantina, acquistare i suoi vini con uno sconto, partecipare a eventi esperienziali come vendite di edizioni limitate, degustazioni, visite alla cantina stessa - il tutto attraverso un micro-finanziamento condiviso.
Continua il progetto di “Wine Share Economy” di Tenuta Liliana: avviato nel 2015, ha coinvolto partner e importatori in tutto il mondo e oggi dà a tutti la possibilità di diventare protagonisti attivi della rigenerazione del Salento, territorio unico al mondo ideale per la produzione di vino di alta qualità. Come? Grazie al crowdfunding.
Un finanziamento collettivo Cos’è il crowdfunding? Si tratta di un modello di microfinanziamento dal basso, cioè dal grande pubblico (crowd significa “folla”), utlizzato per supportare progetti innovativi messi in campo da singoli o imprese coinvolgendo la comunità.
Nel mondo del vino italiano, questa nuova opportunità si sta affacciando solo di recente: Tenuta Liliana, azienda vitivinicola nel cuore del Salento fondata da Antonio Intiglietta (Presidente di Ge.Fi. Gestione Fiere e ideatore di Artigiano in Fiera) con la moglie Liliana Angelillo, lancia una campagna di crowdfunding su CrowdFundMe - unica piattaforma di Crowdinvesting quotata a Piazza Affari (crowdfundme.it).
Una situazione win-win Chi ci guadagna? L’impresa, perché in questo modo riesce a recuperare risorse per il proprio progetto di rigenerazione di un territorio come il Salento, punto di riferimento del turismo internazionale e ricco di storia e soprattutto di potenzialità per un'agricoltura di eccellenza. Nel contempo, la Tenuta riesce a promuovere e far conoscere i propri vini, fidelizzando contemporaneamente e in modo qualificato una rete di contatti.
I sostenitori diventati azionisti, anche investendo piccole cifre – in questo caso una sottoscrizione libera a partire dalla soglia minima di 250 euro – potranno a tutti gli effetti partecipare agli utili di esercizio dell’azienda, ottenere uno sconto sull’acquisto delle bottiglie di Tenuta Liliana, prendere parte alla vendita delle 1.000 bottiglie dell’edizione limitata del vino “Ladame” 2021 (affinato in tonneau per più di 12 mesi), condividere l’esperienza esclusiva di visite in cantina e degustazioni, comprese le annate più storiche.
Una community di soci È un’opportunità per gli appassionati, dunque, di far parte di una communiry vera e propria, che unisce l’aspetto economico a un’azione importante di impatto sociale e ambientale. I vigneti di Tenuta Liliana, nei “terroir” selezionati dal francese Pierre Marie Guillaime, leader mondiale nel mercato delle barbatelle di vite, e dall’enologo Andrea Fattizzo, si elevano fino a duecento metri dal livello del mare, fortemente radicati in una terra di antichissima tradizione contadina. Parte del progetto della Tenuta è il valorizzare antiche terre abbandonate, producendo i vini Ladame, Venere, Serae, Aeterno.
«La condivisione è da sempre la chiave di volta del nostro progetto» spiega il fondatore Antonio Intiglietta (foto in alto) «Tenuta Liliana, che punta alla produzione di un Cabernet Sauvignon unico e di eccellenza in uno dei territori più belli del nostro Paese, è oggi una share company di 10 partners, cui se ne aggiungeranno altri 16 entro la fine dell’anno, provenienti da Stati Uniti, Europa, Asia e Italia. La campagna di crowdfunding mira a rendere ancora più protagonisti chi in questi anni si è interessato al progetto e tutti quelli che vorranno contribuire alla rigenerazione agricola del Salento».
Vino & cantina Nell’ottica di rigenerazione del Salento, fino a oggi sono stati recuperati e piantati ben 12,50 ettari di vigneto, in 4 zone distinte, ognuna destinata alla produzione di uno specifico vino della tenuta a base di Cabernet Sauvignon. Il risultato sono quattro tipologie di vino biologico, in grado proprio di esprimere i differenti terroir con lo stesso vitigno, declinato con differenze di carattere geologico e climatico. Nel 2021 sono state prodotte le prime 7.000 bottiglie; a partire dal 2025 la produzione sarà limitata a 75.000 bottiglie annue, cui si aggiungeranno circa 4.000 bottiglie di Orange Wine, unico per stile e gusto nel panorama salentino. La Cantina, di nuova realizzazione, è stata ricavata all’interno di una ex cava di tufo, bonificata e completamente rigenerata, e ospita i più moderni e tecnologici macchinari, essenziali per raggiungere l’eccellenza qualitativa nella produzione.
Crediti: le foto, esclusa quella di apertura, sono gentilmente concesse da Tenuta Liliana. La litografia del grappolo di Cabernet Sauvignon è tratta da Ampélographie: traité général de viticulture (II vol.) 1910, di Pierre Viala et Victor Vermorel, Editore Masson (Parigi)