C'era una volta il croissant, sovrano incontrastato delle vetrine di ogni boulangerie che si rispetti, baluardo dell'arte francese della pasticceria. La mezzaluna di pasta sfoglia, che in realtà ha origini austriache e nacque per celebrare la vittoria asburgica sugli Ottomani alla fine del diciassettesimo secolo, ha da sempre conquistato i palati dei golosi di ogni angolo del pianeta, ammaliati dai numerosi strati di burrosa bontà che lo contraddistinguono.
Semplice solo in apparenza, un croissant perfetto richiede invece una notevole padronanza della tecnica, la sicurezza in tutti i gesti e i passaggi che combinati portano alla corretta lievitazione e a sfornare un croissant dorato e fragrante.
Dal suo arrivo in Francia nel Settecento alla corte di Maria Antonietta, il croissant ne ha fatta di strada ed è stato da subito oggetto di cambiamenti e rivisitazioni (basti pensare all'altrettanto celebre pain au chocolat o al croissant aux amandes nato per recuperare i croissant rimasti e rilavorati con l'aggiunta delle mandorle in lamelle), ma è nel ventunesimo secolo che sta vivendo una seconda giovinezza, complici una nuova generazione di pasticcieri e l'esplosione dei social network basati sulla condivisione di immagini.
Da quando la colazione è diventata tra i momenti più immortalati e condivisi sui social (o per dirla correttamente il momento più instagrammabile della giornata), infatti, anche l'attenzione dedicata agli elementi che compaiono sulla tavola mattutina è cresciuta esponenzialmente e il croissant, grazie alla sfoglia lucente e alle sue briciole imperfette, rende immediatamente più accattivamente e apprezzata ogni foto; il suo successo è testimoniato dall'incredibile quantità di foto che quotidianamente vengono condivise usando l'hashtag #croissant (solo su Instagram se ne contano oltre un milione e settecentomila).
Un successo consolidato anche grazie alle numerose "variazioni sul tema" che da qualche anno spopolano nel mondo della pasticceria e di conseguenza sul web, risultato della creatività di pasticcieri che quotidianamente rielaborano la ricetta classica dandole un tocco di personalità, prendendo ispirazione da altri dolci o da universi di sapori apparentemente lontanissimi dal mondo del croissant. È così che nascono i cruffin, un mix tra croissant e muffin farciti con ricchi ripieni, o i cronut, ibridi nati dall'incontro tra il croissant e il donut, solo per citare i più famosi (ma sappiate che esistono anche i pretzel croissant, i croque croissant e perfino i croissant tacos, varianti fantasiose e forse meno apprezzate).
Un universo tutto da esplorare è anche quello delle farciture, che si declinano in infiniti gusti seguendo l'estro del pasticciere. Non solo confetture, creme classiche o al cioccolato, provate a pensare a una torta ed è probabile che ne sia già stata fatta la versione croissant. Meringata al limone, red velvet, cheesecake, persino torta di compleanno con tanto di zuccherini colorati: esiste un croissant per ogni occasione, gusto e... scatto!
E il caro, vecchio croissant come vive tutte queste trasformazioni e le attenzioni che gli vengono rivolte? Apparentemente bene (del resto è abituato a fasti e grandeur dalla sua nascita) ma resiste nella sua essenza solo laddove, al di là dell'estetica e della creatività, c'è immutato quel patrimonio di savoir faire che ne hanno fatto un'icona mondiale e che ancora oggi lo rendono, prima di ogni tendenza, amato per la sua semplice bontà.
Claudia Minnella
marzo 2018
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Credits photo: Profili Instagram @pavemilano, @lunecroissant, @supermoonbakehouse, @noleftovers.
