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Tour golosi: cose da fare nelle Marche

News ed EventiNewsTour golosi: cose da fare nelle Marche

Regione dalle mille sfumature, le Marche vantano prelibatezze enogastronomiche che soddisfano tutti i gusti: dai preziosi frutti del bosco a quelli del mare, dai tesori delle vigne a quelli degli ulivi

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Le Marche sono un piccolo universo che offre una grande varietà di paesaggi, un mare con acque pulite ricche di pesce, un entroterra punteggiato da antichi borghi e incorniciato da boschi che profumano di funghi e tartufi e città dove l'arte ha lasciato il segno anche nella tradizione culinaria. Quattro brevi itinerari rivelano tutto il sapore antico di queste terre.

1390771) A caccia di funghi e tartufi.
Urbino, patria di Raffaello e di Bramante, è ancora oggi un gioiello costruito attorno al sogno del Duca di Montefeltro di renderla la città ideale del Rinascimento. Il suo cuore affascinante è Palazzo Ducale, una vera e propria città fortificata voluta dal duca, dove ammirare le opere di Raffaello e Piero della Francesca. Sulle tavole, oggi come allora, regnano incontrastati funghi e tartufi della vicina Acqualagna, piccolo centro agricolo famoso per il commercio del pregiato tubero: bianco in autunno, nero fino a marzo, il bianchetto fino ad aprile, e lo scorzone in estate. Tutti da grattare sulle tagliatelle fresche.

1390792) Sulla strada della tradizione.
Una gita sul Conero regala panorami mozzafiato, da un lato le falesie bianche che si tuffano nel mare, dall’altro le colline che digradano dolcemente ricoperte da vigneti di uve a bacca rossa e nel sottosuolo le suggestive grotte di Camerano, un’imponente città sotterranea. Qui si percorre la strada del Rosso Conero e ci si ferma a gustare nelle aziende il famoso vino ottenuto da uve di Montepulciano e Sangiovese. Questo rosso importante, affinato per un anno in botti di rovere, è perfetto abbinato ai piatti tradizionali dai sapori robusti, come lo stoccafisso all’anconetana o i vincisgrassi, una variante delle lasagne preparata con animelle, frattaglie e besciamella, la cui ricetta risale al Settecento.

1390873) Tutto il meglio del mare.
Il lungomare è delizioso anche solo per una pedalata in bici, la spiaggia è immensa e invita al relax, ma San Benedetto del Tronto offre altre chicche che ruotano attorno alla vita marinara della città. Per esempio, al Mercato Ittico del porto si può assistere allo sbarco dei pescherecci e alla suggestiva asta del pesce; sempre al molo merita una visita il Museo del Mare, che in realtà racchiude tre musei diversi, quello della civiltà marinara, quello ittico con 8000 esemplari di pesci e quello delle anfore, con una collezione davvero unica di reperti di epoche e civiltà diverse. Ma il meglio arriva all’ora di pranzo, perché qui la frittura di paranza e le alici marinate sono una bontà anche se il piatto simbolo della città è il famoso brodetto, una prelibatezza. Considerato il piatto povero dei pescatori in realtà è una bontà ricca di 10 diversi pesci, e in quello alla sanbenedettese, preparato a strati, il calamaro è il grande protagonista.

1390734) Abitudini saporite.
Ascoli Piceno è una città di chiese, torri e piazze. La più suggestiva, e una delle più belle è Piazza del Popolo, considerata il salotto della città dove è un rito ritrovarsi per bere il caffè o per l’aperitivo. La regola vuole che ci si debba sedere almeno una volta ai tavoli del caffè Meletti, inserito tra i 150 caffè storici d’Italia. Qui si sono accomodati grandi personaggi da Sartre a Guttuso, da Hemingway a Mascagni per ordinare la celebre Anisetta Meletti, liquore a base d’anice con cui di norma si chiude ogni pasto. La seconda irrinunciabile tradizione gourmet sono le olive all’ascolana, il piatto per eccellenza del territorio, con il cuore tenero di carni miste e la panatura croccante. Qui le fanno buone ovunque, negozi o chioschi è impossibile sbagliare.


Simone Pazzano
Marzo 2017

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