Per tutti quelli, ovvero per moltissimi di noi, che combattono con la bilancia o vivono l’incubo moderno del colesterolo troppo alto, c’è una sorta di malia nella scritta “light”. E’ il nuovo nulla osta al proibito, la liberalizzazione del “vorrei ma non posso” dietologico. E nel leggerla si prova un immediato sollievo. Sì è formaggio, ma lo posso mangiare lo stesso! Per non parlare degli snack cotti al forno (non fritti), le maionesi non maionesi, i biscotti senza zucchero, le bibite a zero calorie, le brioche senza brioche.
Sono ben il 32% gli italiani che fanno uso di prodotti dietetici (da indagini Istat, Eurisko, Fipe). Esclusi quanti utilizzano specialità particolari a causa delle intolleranze (come quelle senza glutine per i celiaci), tutti gli altri lo fanno per tenere a bada peso e colesterolo. Ma è poi vero che i cibi rivisitati in termini di grassi e zuccheri aiutano a raggiungere lo scopo? Dipende.
Prima di tutto, bisogna prestare attenzione alla tabella delle indicazioni nutrizionali e fare un confronto con il corrispettivo prodotto tradizionale, come spiega un articolo del Corriere della Sera di stamattina. Per togliere grassi e zuccheri da un alimento, senza che questo perda di sapore e consistenza, bisogna aggiungere qualcos’altro. Ed è quel qualcos’altro che fa la differenza. Se al posto di un grasso vengono aggiunti amidi, per esempio, alla fine le calorie saranno quasi identiche. Il prodotto potrà andare bene per chi combatte il colesterolo, ma non per chi vuole dimagrire.
Altro fattore da tenere presente è la quantità. Spesso il cibo light induce a mangiare di più. Bisogna stare attenti a non cadere in questo tranello. Se al posto 3 biscotti tradizionali ne mangiamo 6 perché tanto sono dietetici, alla fine non si sarà ottenuto alcun risparmio. Non solo. I prodotti “modificati” a volte contengono sostanze di cui spesso non conosciamo l’azione sull’organismo. Le bibite a zero calorie, per esempio, sono preparate con edulcoranti diversi dallo zucchero, sicuramente meno calorici, ma chi ci dice che siano sicuri? L’argomento è al centro di un’infinita polemica di cui di fatto non conosciamo la fondatezza.
In ultima analisi, occhio al prezzo. I cibi dietetici costano di più e spesso non si vede, perché un packaging ad hoc nasconde un contenuto ben più basso del normale.
In generale, possono rivelarsi un consistente aiuto per il controllo del peso e del colesterolo i formaggi (fino a -53%), gli yogurt (fino -33%), le maionesi (fino a -59%), le marmellate (fino a – 21%). Più basso il risparmio in calorie dei prodotti come cracker, biscotti, patatine (dal -4 al – 14%).
Cosa si desume da tutto questo, fa bene o male utilizzare prodotti light? Può andar bene, ma senza eccedere e stando attenti alle etichette. Senza contare che, come sempre, quello che conta è l’atteggiamento mentale. Se si vuole dimagrire e ci si aiuta con le specialità a basso contentuto di grassi e zuccheri, nulla di male, anzi. Se invece si utilizzano questi prodotti per continuare indebitamente a “strafogarsi”, allora meglio ammetterlo e farsi un bel pane e burro all’antica.
Cristiana Cassé
10 dicembre 2014