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Cambio vita e faccio food

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Persone che hanno deciso di cambiare vita e hanno iniziato una nuova carriera e professione lasciando alle spalle un lavoro diverso

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Quante volte avete pensato che il vostro destino fosse ormai segnato? Magari perché avete ereditato una professione o un'azienda di famiglia, o anche solo perché sono anni che lavorate nello stesso settore. O ancora perché avete bisogno della stabilità economica che vi dà la vostra posizione, il vostro lavoro, anche per mantenere la vostra famiglia? Cambiare non è mai semplice. Soprattutto se si parla di scelte che non riguardano solo noi, ma anche le persone a cui vogliamo bene, se dobbiamo trasferirci, lasciare i nostri amici, insomma il cambio vita è qualcosa che tutti sognano, ma pochi hanno il coraggio di fare. Ecco qualche personaggio nel settore che ha avuto questa grinta e spinta, per cambiare tutto.

Francesco Castelli, da pubblicitario a pasticcere

44 anni, pubblicitario e direttore creativo per varie agenzie a Milano ma con una grande passione per la pasticceria che lo spinge a mollare tutto. Ed ecco che apre la sua, a Genova, Rebecca. Qui Francesco Castelli trova la rinascita, lontano dalla frenesia meneghina. 

Chiara Gasparotto, da interpreta a pastora

Chiara Gasparotto ha viaggiato il mondo, milanese doc, laureata in lingue, ha deciso di cambiare la sua vita per dedicarsi a fare formaggio e allevare capre. La vita cambia quando vede il bando della Regione Piemonte per partecipare alla Scuola Giovani Pastori. Nata dalla collaborazione tra Crea, (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, e l’associazione Riabitare l’Italia, la scuola insegna a gestire il gregge e a fare formaggi artigianali con strumenti all’avanguardia. E sono sempre più i giovani che fanno questa scelta.

Alberto Massucco, da imprenditore dell'acciaio a vigneron in Champagne

Anelli per cuscinetti industriali all'avanguardia nel settore. E poi la grande passione per la Champagne e la proposta, unica nel suo genere, di comprare una vigna in una regione molto chiusa ai non francesi. Oggi distribuisce in Italia le etichette Jean Philippe Trousset, Rochet-Bocart, Gallois-Bouché ed Éric Taillet. E ha realizzato il suo Alberto Massucco Champagne, il proprio vino. Un sogno che un italiano, qualche anno fa, non poteva permettersi neanche di immaginare. 

Davide Zoppi, da magistrato a vignaiolo

Davide Zoppi oggi è alla guida di Cà du Ferrà, vigneto che guarda il luccicante mare della Liguria (da cui prende il nome il suo vino di punta, Luccicante), ma doveva diventare magistrato. E poi si innamora di questi vigneti a strabiombo sul mare, difficili da coltivare, e sposa un altro impegno civico, quel recupero di un territorio, il suo, convinto che la viticoltura sia la strada giusta per farlo emergere.

Federica Caso, da spa manager a coltivatrice di zafferano

Dal borgo di Tramonti partiva tutti i giorni verso la costiera amalfitana, pendolare come tanti, d'estate, per le amenità della costa. Lei era la spa manager a Monastero Santa Rosa di Amalfi, e ora gestisce l'agriturismo Il Tintore, nel suo borgo che è composto da 13 frazioni sparse. A 24 anni ha deciso di coltivare zafferano e di fare conoscere questo oro campano al mondo. 

Valentina Stinga, dal marketing (anche di Booking) ad agricoltrice

Scelta coraggiosa dopo la laurea in Bocconi e un master al Sole 24 Ore, una vita passata a Milano, Valentina Stinga ha scelto di tornare nella sua Sorrento e fondare Rareche, la sua azienda agricola, che nel dialetto locale significa radici. E rimane qui nel tempo. Oggi è la responsabile di Donne Impresa Coldiretti della Campania.

Margherita Longo, dal posto fisso al Ministero dell'Agricoltura a vigneron 

Margherita Longo, insieme al marito Vito, ha raccolto il testimone paterno, lasciando il suo lavoro al Ministero dell’agricoltura a Roma per tornare a Ustica. Unica produttrice di vino sull'isola, Margherita ha ereditato la passione dal padre Nicola, che negli anni Ottanta ha fondato l’azienda agricola Hibiscus con l’obiettivo di dar voce a un territorio unico, esprimendone l’eccezionalità attraverso il vino

Camilla Rocca,
marzo 2024

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