Il gruppo Barilla ha firmato un accordo con il consorzio Casalasco del Pomodoro per lo sviluppo, la produzione e il confezionamento dei prodotti: in tutto 350.000 tonnellate di pomodoro fresco.
L'accordo prevede un'interazione tra le filiere del grano e quella del pomodoro e disciplina la rotazione delle due diverse culture. Quest'alternanza serve a migliorare la qualità del terreno, a diminuire l'uso dei fertilizzanti chimici e ridurre il consumo di acqua: permette così di ottenere un prodotto migliore in termini di gusto e di sicurezza (grazie al maggior controllo su filiera e tracciabilità).
E ha tanti vantaggi: per l'ambiente, innanzitutto, per l'azienda, ovviamente, e per i consumatori, che potranno acquistare prodotti di qualità superiore. E per gli agricoltori? A loro Barilla garantisce uno sbocco commerciale certo: l'acquisto di tutta la produzione in cambio della rotazione delle culture.
L'intesa si inserisce nell'ambito del progetto Agricoltura Sostenibile, Barilla Sustainable Farming, che quest’anno ha già visto due accordi per la coltivazione e la rotazione di grano, barbabietola da zucchero, colza e girasole. Un impegno da parte dell'Azienda per la riqualificazione dei prodotti e per la valorizzazione del Made in Italy.
Negli ultimi anni Barilla ha condotto parecchi studi sui sistemi di produzione innovativi che riducano gli impatti ambientali, tanto che nel 2012 si è aggiudicata l'European CSR Award Scheme, un premio europeo per le aziende che si sono impegnate in pratiche di produzioni responsabile.
Grazie agli studi di società specializzate nella valutazione degli impatti ambientali, Barilla ha evidenziato che la fase agricola comporta il 35 % dell'impronta ecologica della pasta e definito un decalogo di 10 suggerimenti per una produzione consapevole.
Primo fra tutti l'avvicendamento delle culture: ha impatti positivi sulla riduzione dei gas serra e sulla diminuzione dell'uso di sostanze chimiche. Questo comporta anche un miglioramento dell'efficienza produttiva e quindi un vantaggio economico per il coltivatore. Quindi in conclusione lavorare in armonia con l'ambiente conviene. Anche da un punto di vista economico.
Livia Fagetti
9 luglio 2014
Photo credit: Barilla