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Autorità europea: l’olio di palma fa male

News ed EventiNewsAutorità europea: l’olio di palma fa male

È cancerogeno. A rischio soprattutto i bambini, e chi consuma prodotti industriali che lo contengono abbondantemente, come dolciumi&c.

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No. Sì. No. Tra campagne a favore - lanciate dai produttori- e campagne contro -soprattutto degli ambientalisti, visto che le coltivazioni intensive di palma da olio stanno letteralmente devastando il Pianeta – il verdetto su questo grasso tropicale, così comune nei prodotti industriali nostrani, non era ancora definitivo. Ma adesso il ‘no’ all’olio di palma arriva nientemeno che dall’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. E riguarda la nostra salute.

L’Autorità ha diffuso un rapporto in cui punta il dito contro i suoi componenti contaminati, nocivi per la salute, soprattutto quella dei bambini. Un verdetto che questa volta ha tutta l’aria di essere quello finale.

Nel dossier pubblicato i giorni scorsi, l'Efsa ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti dalle sostanze che si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C). Si tratta in particolare glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi.

I più elevati livelli di tali molecole sono stati rinvenuti proprio nell’olio e nel grasso di palma. E l’autorità europea le definisce “potenzialmente pericolose”. E cioè? Cancerogene e genotossiche, ossia capaci di danneggiare l'informazione genetica all'interno di una cellula causando mutazioni ed inducendo modificazioni all'interno della sequenza nucleotidica o della struttura a doppia elica del DNA di un organismo vivente. "Ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo (composto precursore dei GE) sia genotossico e cancerogeno” ha scritto Helle Knutsen, presidente del gruppo CONTAM, il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare.

L’allarme è alto per i bambini dai tre anni in su, dato che sono i maggiori consumatori di dolci e torte e margarine che sono risultati essere le principali fonti di esposizione a tutte quelle sostanze nocive. Giovani, e tutti coloro che mangiano molti di quei prodotti industriali, merendine, patatine&c,  che contengono tali sostanze, sono a rischio. I livelli d’allerta sono massimi per quanto riguarda i lattanti. “L’esposizione ai GE dei bambini che consumino esclusivamente alimenti per lattanti costituisce motivo di particolare preoccupazione, in quanto è fino a dieci volte quella che sarebbero considerata di lieve preoccupazione per la salute pubblica” scrive l’Autorità nel suo comunicato.

I livelli di GE negli oli e grassi di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015, in virtù delle misure volontarie adottate dai produttori, grazie alle quali vi è stato un calo nell'esposizione dei consumatori a queste sostanze. I contaminanti in questione comunque, se sono presenti ai massimi livelli nell’olio di palma, lo sono anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati.

Carola Traverso Saibante
Foto:Flickr/CIFOR
6 maggio 2016

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