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Apre a Roma l’AntiCafé, il bar a tempo

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Sbarca in Italia il bar “all you can stay”, dove si pagano le ore di permanenza e non le consumazioni, si può lavorare, studiare e giocare

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Nel quartiere San Giovanni di Roma, quello dove ogni anno si tiene il concerto del primo maggio per intenderci, è aperto un bar che porta in Italia un concetto rivoluzionario: non importa quanto mangi o bevi, il prezzo che pagherai alla cassa è relativo al tempo che hai passato lì. Lo staff consegna una carta dove viene segnato l’orario di ingresso, dopodichè si può consumare illimitatamente tutto ciò che si vuole, scegliendo tra le proposte di un buffet luculliano: insalate, verdure, humus, biscotti, pane, marmellata, Nutella, frutta e tanto altro. Senza contare le bevande, che stanno in un frigo self service, e le numerose tipologie di tè. All’uscita si riconsegna la tessera e viene calcolato il prezzo (che chiamarlo competitivo è un eufemismo): 4 euro per un’ora, 3 per quella successiva, 14 per un giorno, 200 per un mese.

Ma cosa si può fare in un bar per una giornata intera? Qui viene il bello. All’AntiCafè si ha accesso gratuito a un WiFi veloce, oltre che a stampante, scanner e proiettore. Vale a dire che chi ha la necessità di lavorare ma non ha un ufficio, o vuole studiare libero da fratelli molesti, può farlo con pochi euro riuscendo pure a rifocillarsi. Se invece a casa c’è qualcuno che butta la pasta, nessun problema, ovviamente la consumazione non è obbligatoria, e se si segue una dieta particolare, ci si può addirittura portare il pranzo al sacco, magari integrandolo sul posto con un po’ di frutta e qualcosa da bere.

Quando il pensiero, o per lo meno l’intenzione, è lontano dallo studio e dal lavoro, l’AntiCafé propone una selezione dei migliori giochi da tavolo, da Trivial Pursuit a Monopoli, scacchi e dama compresi. Viene da chiedersi se un bar del genere riuscirà a sopravvivere, ma evidentemente sì, dato che i tre ragazzi che lo hanno ideato sono alle seconda inaugurazione (la prima a Parigi, in zona Beaubourg), sono laureati in discipline economiche e, soprattutto, sanno guardarsi in giro… Il concetto di anticafè nasce in Russia nel 2010, grazie al giovane scrittore Ivan Mitin, che ha lanciato il primo locale di questo tipo nel centro di Mosca. Il successo è stato straordinario, al punto di diventare una moda, e ora, nella patria di Dostoevskij, gli anticafè non si contano.

Cristiana Cassé
29 agosto 2014

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