Ci sono alimenti che risentono delle basse temperature, perdendo alcune proprietà fondamentali o addirittura diventando nocivi (anche se mai in modo grave). Qui sotto ne trovate 10 che non vanno assolutamente tenuti in frigorifero. Se tra questi ve ne sono alcuni che avete sempre conservato in modo inappropriato, niente di male, di fatto una patata in frigo non diventa velenosa, né una cipolla perde tutte le vitamine, però è certo che una conservazione inadeguata non permette di sfruttare al meglio il potere nutritivo di ciò che si mangia.
A volte, per sapersi regolare, basta il buon senso, osservando come i generi alimentari vengono mantenuti in negozio o al supermercato: i dadi o il caffè stanno sullo scaffale, l’aglio è disposto in gabbie aerate, e via dicendo. In alcuni casi, però, si può cadere in inganno: in alcuni supermercati, per esempio, i pomodori vengono conservati nei banchi frigo (per una serie di esigenze igieniche e non solo), ma a casa sarebbe meglio tenerli alla maniera dell’ortolano, in luogo fresco e asciutto. E se con l’arrivo della bella stagione i luoghi freschi e asciutti scarseggiano, la soluzione è fare meno scorte, acquistando solo quanto può essere consumato nel giro 3-4 giorni.
Pomodori. Il freddo ne interrompe la maturazione, con conseguente perdita di sapore, e ne altera la consistenza, fendendola diventare farinosa. Meglio tenerli in un cesto sul tavolo. La stessa regola vale anche per i frutti ricchi di acqua, come pesche e albicocche, e per le banane.
Patate. Se mantenute a basse temperature, le patate trasformano gli amidi in zuccheri rapidamente, diventando più dolci e rischiano di marcire. L’ideale è conservarle in luogo asciutto e buio, in una cassetta di legno, protette da un sacchetto di carta (che assorbe l’umidità).
Cipolle. In frigo rischiano di marcire. Si conservano come le patate, ma possibilmente lontano queste: insieme maturano prima a causa dell’umidità e dei gas che sprigionano.
Basilico. In ambiente freddo e umido appassisce velocemente, perde l’aroma e assorbe gli altri odori. Si conserva bene in una tazza di acqua fredda, come un bouquet. Martha Stewart, arcinota giornalista americana esperta di cucina, suggerisce anche di congelarlo, dopo averlo leggermente sbollentato. E se volete che mantenga un bel colore verde, senza diventare nero, dopo averlo scottato in acqua per qualche secondo, tuffatelo in acqua e ghiaccio (è una tecnica che si chiama sbianchimento, usata dagli chef per fissare il colore delle verdure). Poi tamponatelo delicatamente con carta da cucina e asciugatelo bene.
Aglio. Il freddo ne accelera la germogliazione facendolo diventare gommoso, fino a farlo ammuffire. Si conserva come patate e cipolle. Se tende a germogliare, suddividetelo in spicchi e chiudeteli in un vasetto di vetro (e questo sì che dovrete metterlo in frigo). In alternativa, potete conservare gli spicchi ben puliti sott’olio in un vasetto a chiusura ermetica.
Avocado. La bassa temperatura interrompe la maturazione degli avocado e quelli che arrivano sul mercato italiano in genere sono ancora acerbi. Mettendoli in frigo diventeranno molli e scuri, ma non maturi. Se però avete la certezza che il frutto sia pronto, allora potete tenerlo al freddo. Se volete accelerarne la maturazione, mettetelo vicino a una mela o immergetelo nella farina bianca per un giorno.
Pane. In frigo si secca più in fredda, meglio tenerlo sul tavolo avvolto in un canovaccio. L’ideale sarebbe realizzare un sacchetto di tela piuttosto spessa e chiuderlo con un legaccio: aggiungendo una costola di sedano, che serve a integrare l’umidità dispersa, si conserverà a lungo. Il pane può anche essere congelato in un sacchetto di plastica per alimenti e poi scongelato a temperatura ambiente o in forno.
Olio. Il freddo ne altera le proprietà organolettiche. Va tenuto in luogo fresco e buio, in modo che non si ossidi.
Caffè. Se tenuto in frigo, perderà l’aroma e assorbirà gli odori degli altri alimenti. Meglio in dispensa in un contenitore ermetico.
Miele. Rimane più buono a temperatura ambiente. Il freddo non ne allunga la durata e anzi lo fa cristallizzare accelerando l’ossidazione. Va tenuto al buio nella dispensa, oppure in un vaso di ceramica.
Cristiana Cassé
12 maggio 21014, aggiornato il 26 agosto 2016
Photo credit: Arras, K./Corbis