In fondo non è altro che l'evoluzione più ovvia e sincera della formula di Starbucks che, già da qualche anno, impazza all'estero ma è stata ampiamente copiata anche in Italia: si entra in un bar con la scusa di un caffè, tuttalpiù accompagnato da una fetta di dolce e si resta a surfare su tablet e cellulari per ore, approfittando del Wifi gratuito messo a disposizione dal locale.
Spesso con il risultato che il caffè è già finito da un pezzo, il piattino della torta è vuoto ma il posto a sedere è stato tutt'altro che liberato.
Così succede da Starbucks e negli altri locali che ne hanno copiato l'idea anche se, a ben pensarci, ci vuole una bella faccia tosta per non schiodarsi dalla poltrona più comoda anche se il locale nel frattempo si è riempito di nuovi avventori che stanno lì con la tazza in mano. Questione di educazione: chi ce l'ha, in questo caso, resta più penalizzato.
Da Coffice, nuovo bar-ufficio aperto in viale Caldara 1, a Milano, ovvero proprio accanto all'antico casello di Porta Romana, questo non può più succedere perché i giovanissimi proprietari Alberto Bazzaretti e Irene Maestri (poco più di 50 anni in due) hanno compiuto la rivoluzione copernicana dello spazio bar: entri, ordini, ti accomodi e ti colleghi a Internet, ma invece di pagare la consumazione o la connessione paghi il tempo.
E mentre stazioni da Coffice puoi fare quel che ti pare: navigare per diletto o per lavoro, studiare con gli amici, fare affari oppure seguire una delle tante iniziative per il tempo libero organizzate dal locale. Si va dal corso di fotografia al caffè letterario passando per la degustazione di vini guidata.
I prezzi sono chiari e tondi: per qualsiasi tempo di permanenza compreso tra un secondo e un'ora si pagano 4 euro, 1,50 euro per ogni ora successiva alla prima. Non mancano formule in abbonamento: giornaliero a 14 euro, settimanale a 65, mensile a 200. In tutti i casi caffè, cappuccino e tè, spuntini dolci e salati, muffin, biscotti, frutta fresca e ogni consumazione proposta sul buffet saranno compresi nel prezzo.
Per sapere cosa ne pensino i clienti è ancora un po' presto. Siccome perà Alberto e Irene sono davvero tipi simpatici, invece di aspettare che qualcuno si faccia avanti per riempire la colonna dei commenti sul loro sito hanno già dato la parola a due clienti di eccezione come Marilyn (Monroe) e Albert (Einstein) che, ovviamente, esprimono la più viva soddisfazione. Va bene, si tratta di un fake (o di una bufala), ma non è più sincera di tante recensioni che circolano sul web?
Daniela Falsitta,
14 ottobre 2015