I carboidrati e gli zuccheri, da sempre considerati benzina per il nostro corpo, negli ultimi anni sono diventati una delle cause principali di intolleranze alimentari. Sono tanti i disturbi che un cattivo metabolismo di questi due alimenti può provocare, ma per Barbara Minati, una mamma che vive a Stoccolma, la lotta ai carboidrati è diventata una questione vitale: in gioco c’era la vita di sua figlia. L'abbiamo incontrata in un'occasione informale e ci ha raccontato la storia di Letizia, questo il nome della sua bambina, che nel 2013 si è ammalata: la mancanza di un enzima non permetteva al suo corpo di trasformare gli zuccheri in energia e così i suoi muscoli erano costretti a usare le proteine di cui sono composti, autodistruggendosi (è la malattia di McArdlei - glicogenosi di tipo 5 - www.aig-aig.it) e costringendola, nel giro di un anno, sulla sedia a rotelle.
Barbara si è informata, ha letto e studiato a riguardo, e ha capito che i grassi potevano essere una valida fonte di energia alternativa per sua figlia. Così si è avvicinata alla dieta chetogenica (in Svezia conosciuta come LCHF (Low carb high fat) e così, come fanno tutte le mamme del mondo, si è messa ai fornelli e ha cucinato per la sua famiglia, solo che dalla dispensa ha eliminato i carboidrati e gli zuccheri e ha introdotto i grassi.
Nella sua casa di Stoccolma, in una cucina piena di luce, Barbara ha cominciato dunque a sperimentare ricette dapprima solo prive degli ingredienti incriminati, per poi arrivare a creare piatti sfiziosi e dall’aspetto colorato e invitante.
Le sue ricette, pubblicate su Instagram (www.instagram.com/lchf_italian), raccolte in una pagina piena di colori e idee creative, hanno conquistato oltre 10.000 followers.
Una dieta per tutta la famiglia
La nuova cucina di Barbara ha aiutato in pochissimo tempo Letizia a riacquistare le energie e a tornare a scuola. I benefici di questa dieta però ci sono stati anche per il resto della famiglia: Barbara era prediabetica e con questo nuovo regime alimentare ha risolto i suoi problemi cominciati con la gravidanza, il marito è cardiopatico e dopo anni di lotta tra colesterolo buono e cattivo, è riuscito a trovare un equilibrio. E il fratello di Letizia (17 anni), non volendo essere da meno nei progressi, ha raggiunto ottimi risultati scolastici e si è iscritto all’università in tempi record.
Questa dieta, secondo Barbara, ha dato a tutti più energia e soprattutto ha aiutato Letizia a rialzarsi riducendo la rottura muscolare e questi risultati li ha potuti esporre alla conferenza mondiale tenutasi questa estate a San Diego (Lowcarbusa.org), di fronte a più di 200 medici, ricercatori ed esperti di questo metabolismo alternativo.
La giornata low carb
Già dalla prima colazione, Barbara “rompe gli schemi” con la frittata, per poi sbizzarrirsi nei pasti successivi giocando con colori e sapori. L’apporto di grassi è la caratteristica di questa dieta: andando a sostituire gli zuccheri e i carboidrati, devono essere presenti in grande quantità; la panna liquida, in questo senso è un ottimo ingrediente che bene si presta ai diversi tipi di piatti, dal primo al dolce. Le verdure sono limitate e la frutta è proibita (concessi i frutti di bosco in occasioni speciali e piccole quantità).
Ecco i suggerimenti di Barbara per una giornata ricca di energie:
Colazione
Frittata: (per 4 persone) 6 uova, 200 g di parmigiano grattugiato, 250 g di ricotta, sale e pepe. Il tutto in forno a 180 C per 45 minuti. A piacere si possono aggiungere zucchine trifolate, spinaci bolliti e scaglie di grana.
Primi piatti
- Spaghetti di zucchine: dalla carbonara al pesto, qualsiasi condimento va bene. Per la preparazione delle zucchine a julienne si può utilizzare l’affetta vedure a spirale, funziona come un temperino. In pochi minuti potete preparare grandi quantità di spaghetti.
- Stracciatella: 8 uova, 200 g parmigiano grattugiato, sale e noce moscata. Si versa nel brodo bollente aggiungendo qualche foglia di spinaci.
- Zuppe: si frulla la verdura già cotta e a basso indice glicemico (zucca, zucchine, spinaci, asparagi) aggiungendo molta panna liquida e formaggio. Oppure: passata di pomodoro, panna, rosmarino e mozzarella.
Secondi piatti
- Arrosto: condito con sale, pepe, aglio e panna, poi cotto in forno a 180 C per un’ora
- Pollo: a fisarmonica: farcito con prosciutto e formaggio, condito con sale, pepe, aglio e rosmarino, poi cotto a 200 C per mezz’ora.
- Un kg di salmone: cotto su una crema di 500 g di mascarpone, succo e buccia grattugiata di un limone, sale e aglio. 15/20 minuti in forno. Da provare!
Contorni
- Peperoni: ripieni di salsiccia, mascarpone e gorgonzola
- Spinaci: bolliti e ripassati in padella con burro, aglio, mascarpone e grana grattugiato
Dolci
- Torta al cioccolato: 200 g di burro, semi o estratto di vaniglia, 4 uova, un cucchiaio di dolcificante in polvere e 200 g di cioccolato fondente 85%. In forno a 200 C per 10 minuti. È buonissima con la panna montata
- Crema del tiramisù con dolcificante: decorata con cacao, cannella, vaniglia o caffè per avere 4 varianti
- Panna Cotta: con le stesse 4 varianti della crema del tiramisù, oppure anche con i lamponi
Snacks
- Lecca lecca di parmigiano: si mette il parmigiano sulla carta da forno, ci si può aiutare con un coltello per dare la forma circolare; quindi si aggiunge il bastone e si copre altro parmigiano. Cotti per meno di 10 minuti a 180 C su carta da forno
- Fat bombs: lamponi frullati e filtrati, poi mischiati con molta panna e congelati in stampi di silicone
- Cioccolatini: cioccolato fondente sciolto, dolcificante liquido e vaniglia/cannella/cardamomo in polvere. Si congela con gli stampini e il gioco è fatto..
Il consiglio di Barbara:
Essere positivi e aggiungere a ogni piatto un po' di creatività ed allegria, è sicuramente l'ingrediente principale!
La dieta chetogenica è consigliata come terapia di prima scelta in Finlandia contro l'obesità e in particolare in alcuni casi è molto indicata: quando si tratta di eliminare accumuli di grasso in zone circoscritte per esempio, ma soprattutto in alcune patologie, come il diabete di tipo 2 e tutte le patologie metaboliche in cui c'è un'intolleranza ai carboidrati.
Ornella Indovina 2016
Foto credit: @Lchf_italian
articolo modificato da
Emanuela Di Pasqua
aprile 2019