Piacevolmente asprigne, succose e vellutate di albicocche ne esistono tante varietà che fanno la differenza
Condividi
Esistono tante di varietà di albicocche perfette per realizzare dessert e torte come quelli proposti in queste pagine. Da quelle antiche a quelle tipiche regionali, passando per succulenti incroci che gli agronomi selezionano per massimizzare dolcezza, calibro e resistenza ai parassiti. Ecco alcune delle più gustose da provare e di cui fare scorta per realizzare dolci impeccabili. Per esempio, la Scilato, sicula, piccola e dolcissima. Perfetta tutte la preparazioni, granite incluse. La Valleggina (coltivata nel savonese) è profumatissima, di piccole dimensioni e buona anche per le mousse perché poco fibrosa. La Diavola, albicocca campana dolce, delicata e abbastanza grande, ha striature rosso fuoco ed è buona anche sciroppata o cotta al forno. La precoce di toscana (tipica del livornese) è molto morbida con buccia sottile e polpa di un arancione luminoso: perfetta in bella vista dentro a crostate e tatin. La amabile vecchioni dal grande frutto di un bel rosso chiaro squillante, poi, è adatta a chi non ama il gusto troppo dolce. Vale altrettanto per la Reale di imola, poco zuccherina ma, a differenza della precedente varietà che matura già a fine giugno, questa dà i suoi frutti più tardi e più a lungo. Le sue albicocche, infatti, maturano un po’ alla volta. È la varietà migliore da tenere in giardino per raccogliere al bisogno l’ingrediente fresco protagonista di torte e clafoutis. Altra delizia tra le tante varietà campane è la vesuviana, la più morbida, con la buccia sfumata dal giallo all'arancione. Tra le varietà meno diffuse, la galatone (coltivata nel leccese) è tanto piccola quanto tenera e saporita. Si distingue per i piccoli puntini neri sulla buccia (la chiamano "lentigginosa") ed è un Presidio Slow Food, così come la val venosta, tonda e acidula che dà il tocco inconfondibile a krapfen farciti, Marillenknödeln e strudel. Per finire con una chicca rara che sprizza brezza marina c'è la san silvestro di Ventotene (la piccola isola pontina) saporitissima e chiara, quasi albina.