Cresce sempre più l’attenzione verso una spesa consapevole e attenta. I consumatori sono più informati e ci tengono a non incappare in errori e fregature. Fare la spesa bene è un'arte, a partire dalla lista. Per la spesa sana ed etica un'opzione sempre più diffusa sono i mercati contadini in città: anche in quel contesto ci sono delle regole da seguire. E a maggior ragione ve ne sono quando ci troviamo tra le corsie di un supermercato: anchi lì possiamo lasciarci guidare dagli occhi e dal naso, ma dobbiamo essere consapevoli di alcune cose basilari.
A dar manforte ci sono gli esperti, a partire da quelli del Ministero della Salute, che già da qualche anno hanno messo a punto una lista di consigli utili per un acquisto responsabile. Che rafforziamo e integriamo con qualche osservazione del dottor Alberto Fiorito, medico esperto in nutrizione.
"La prima regola? Leggere le etichette, non illudersi di comprare una cosa al posto di un'altra - osserva Fiorito - "Ci sono ingredienti nascosti da sigle. Per esempio ci sono enormi quantità di zucchero nei cereali per bambini, sotto forma di sciroppo di glucosio, fruttosio... Se i genitori se ne accorgessero veramente, non li comprrebbero mai! Fino a quando non ci saranno leggi che garantiscono la qualità di ciò che si porta in tavola, il cittadino deve sostituirsi. Facendo scelte consapevoli".
Parliamo di etichette, dunque. Ecco come leggerle, secondo il Ministero.
1 Occhio allo “stato fisico”. Accanto alla denominazione, ovvero il tipo di prodotto, deve essere indicato se l’alimento è in polvere, ricongelato, liofilizzato, surgelato, concentrato, affumicato… anche i trattamenti che ha subito devono essere riportati con precisione. Per esempio, per i prodotti congelati prima della vendita e che sono venduti decongelati sarà obbligatoria la dicitura “decongelato”.
2 Scadenza e durabilità. Per evitare rischi per la salute, ma anche sprechi, distinguiamo le due indicazioni che possiamo trovare sulla confezione del prodotto.
Data di scadenza: nel caso di rapida deperibilità la data è preceduta dal classico “Da consumarsi entro” che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere usato.
Termine minimo di conservazione (TMC): nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo si troverà la dicitura “Da consumare preferibilmente entro” che indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore, ma può essere consumato senza rischi per la salute.
3 Pubblicità o informazione ? Quando leggiamo in etichetta notizie tipo “a basso contenuto di grassi”, “fonte di acidi grassi omega-3” o “ricco di fibre” dobbiamo tener conto che sono informazioni nutrizionali che il produttore decide di valorizzare per indirizzare le scelte del consumatore.
4 Elenco degli ingredienti. Sono tutte le sostanze impiegate nella produzione. Il prodotto che compare per primo è quello presente in percentuale più elevata e così via a scendere. Anche i prodotti sfusi e i cibi serviti nei ristornanti devono riportare obbligatoriamente queste indicazioni. Nel caso siano presenti oli vegetali o grassi vegetali ci sarà un apposito elenco che ne indicherà l’origine specifica (come per esempio olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati ecc.)
5 Paese di origine o luogo di provenienza. Questa indicazione, già obbligatoria per alcuni prodotti come carni bovine, pesce, frutta e verdura, miele, olio extravergine d’oliva, viene estesa anche a carni fresche e congelate delle specie suina, ovina, caprina e avicola.
6 Informazioni sul produttore e l’importatore. Anche queste indicazioni sono riportate sulla confezione.
7 Netto o sgocciolato? Prestare attenzione a questa indicazione relativa al peso può evitare di incorrere in brutte sorprese, perché la dimensione della confezione non sempre corrisponde alla quantità di prodotto in essa contenuto.
8 Dichiarazione nutrizionale. Sono obbligatorie le indicazioni su valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale. La dichiarazione nutrizionale può essere integrata con l’indicazione sugli acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, amido, fibre. Il valore energetico è riferito a 100 g o 100 ml dell’alimento oppure alla singola porzione.
9 Gli allergeni. Una delle novità più importanti riguarda l’indicazione degli allergeni che devono essere evidenziati in etichetta con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti.
10 Come conservare o utilizzare un alimento. Le condizioni di conservazione devono essere indicate per consentire una conservazione e un uso adeguato degli alimenti dopo l’apertura della confezione.
Patrizia Zanette
12 giugno 2014
aggiornato da Stella Rita
marzo 2018