Mereri, ovvero meritare, è il verbo latino dal quale trae origine il termine merenda, e non è certamente un caso. La merenda è infatti un momento informale e gratificante, un piccolo (o grande) piacere che ci consente di spezzare la routine quotidiana o interrompere le fatiche del lavoro. Il "piccolo pasto" del pomeriggio è un cerimoniale antico che nel tempo ha subito evoluzioni e ritualità di pari passo con i cambiamenti sociali e culturali, come tutto ciò che riguarda il cibo e il modo di alimentarsi. Tante merende hanno punteggiato le giornate in passato, connotandosi come veri propri riti con regole e significati intrinseci.
La merenda nella storia
Nella tradizione contadina si usava interrompere il lavoro dei campi a metà pomeriggio con un pasto frugale portato da casa racchiuso in un fazzoletto. Poche semplici cose, ma necessarie per ristorare e sostenere dopo le fatiche di un duro lavoro: pane del giorno prima, vino, formaggio e qualche frutto. In Piemonte esisteva anche una merenda speciale riservata a occasioni speciali: la sinoira. Il termine deriva dal dialettale sina (cena) perché iniziava nel tardo pomeriggio e si prolungava fino al tramonto, quasi a sostituirsi a una cena vera e propria, e celebrava una giornata dedicata a lavori particolarmente impegnativi che richiedevano molte braccia e a cui concorrevano anche le famiglie vicine. Era un vero e proprio trionfo di sapori e colori di prodotti del territorio sapientemente accostati in un rustico e robusto caleidoscopio. Anche gli aristocratici facevano merenda. Nata come frugale spuntino consumato durante le battute di caccia, divenne presto una moda e motivo di svago per intellettuali, nobili e borghesi che ne approfittavano per concedersi qualche occasione di incontro in cui le rigide regole dell'etichetta potevano finalmente allentarsi.
Una tradizione incrollabile
I mutamenti sociali e soprattutto quelli dei ritmi lavorativi hanno nel tempo cambiato le nostre abitudini, trovando nuove vie e nuovi approcci a questa tradizione. Malgrado ciò la merenda è rimasta un caposaldo incrollabile della nostra tradizione: ha scandito e continua a scandire le giornate dei nostri figli. Non è un caso infatti che, anche sfogliando i ricettari dell'Ottocento, troviamo quasi sempre un piccolo settore con ricette di spuntini talora semplici, talora più elaborati, destinati a stimolare la fantasia delle mamme per la preparazione di gustosi snack fatti in casa. Leggendo queste ricette colpisce come l'aspetto salutistico e nutrizionale sia messo sempre in evidenza. Dal semplice pane, burro e marmellate a pane e olio e sale, da varietà di torte casalinghe fino ai più rustici e saporiti pani con salame o formaggio. Una vera goduria il panino con la tavoletta di cioccolato, da proporre solo ogni tanto come golosissimo premio. Un primo segnale di cambiamento si ebbe nel 1953 con l'invenzione del Buondì Motta, nato a imitazione del panettone e ricoperto da granella di zucchero, che divenne popolarissimo e ancor oggi è gradito a grandi e piccoli. Fu però a partire dagli anni Settanta che, grazie a massicce campagne pubblicitarie e alla comodità d'uso, si impose una grande varietà di merendine industriali, rese particolarmente invitanti da packaging attrattivi, forme e colori accattivanti. È interessante notare come vennero create ad hoc ed ebbero un buon riscontro, anche alcune linee di prodotti, magari leggermente aromatizzati al liquore o con farciture più sofisticate, rivolte anche al target adulto: anche i "grandi" si concedevano una pausa sul posto di lavoro addentando una merendina, consuetudine oggi ancora viva ma rivista in chiave salutistica: ci vorrà infatti tempo perché sia in famiglia che da parte delle aziende alimentari si operi una svolta significativa in tal senso. Il crescente tasso di obesità infantile ha indotto dapprima molte associazioni e poi le istituzioni stesse a lanciare un grido di allarme e promuovere campagne informative mirate a sensibilizzare le famiglie sull'opportunità di educare i propri figli a non rinunciare, ma ad apprezzare questo intermezzo insostituibile che è la merenda, godendo di spuntini appetitosi e salutari. È stato un lavoro lungo e articolato che ha coinvolto scuole e mezzi di informazione e che infine ha sicuramente prodotto risultati. Oggi, oltre alle merendine industriali che non hanno comunque perso il loro appeal, è un piacere ritrovare a scuola, negli zaini dei ragazzi o nella sosta durante i compiti a casa, fette di torta casalinga, piccoli soffici rollé sia salati che dolci e frutta presentata magari in vesti originali. Abbiamo imparato, o reimparato dai nostri nonni, che con ingredienti semplici, pochi grassi e creatività si può dare vita a veri e propri oggetti del desiderio. Con un po' di buona volontà si trova il tempo da dedicare alla preparazione di una sana merenda da portare a scuola o gustare a casa, proprio come una volta.
Elisabetta Cocito
maggio 2023