Come si comportano gli italiani a tavola? Secondo uno studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (per info clicca qui) sono ancora troppi coloro che seguono una dieta “inquinante”, sia dal punto di vista nutrizionale, sia in termini di impatto ambientale.
Lo studio ha analizzato le abitudini alimentari di un campione di circa 1200 persone di età compresa tra i 18 e i 90 anni, evidenziando gli errori più comuni e poco sostenibili che gli italiani compiono a tavola. Al contrario, basterebbero poche "pratiche buone" per alimentarsi in modo sano e disintossicare anche il Pianeta.
1 Troppe scatolette e pacchetti di patatine
Spesso la scelta dell’alimento è corretta, ma è sbagliata la forma in cui viene consumato. Un esempio? Il tonno: il 40% degli italiani lo consuma tutte le settimane, ma nella classica scatoletta che, oltre a fornire un diverso apporto nutrizionale, richiede un notevole dispendio di energia durante il processo di lavorazione e conservazione. Il 10% degli intervistati ha dichiarato di consumare cibo in scatola dalle 2 alle 4 volte alla settimana.
Stesso discorso per le patate: il 70% degli italiani le utilizza settimanalmente e il 34% da 2 a 4 volte. Una scelta potenzialmente virtuosa, trattandosi di un alimento sostenibile, coltivabile ovunque e a basso costo. Peccato che venga consumata prevalentemente sotto forma di fritto o snack, con un elevato contenuto di grassi e sale e un imballaggio talvolta non riciclabile, ad alto impatto ambientale.
2 Lo zucchero? E’ troppo “raffinato”
Il 50% degli intervistati lo consuma abitualmente, anche più volte nell’arco della giornata. Come tutti gli alimenti “raffinati” prodotti con farine raffinate come biscotti e brioches richiedono processi di lavorazione inquinanti e sono poco sostenibili.
3 Solo 1 italiano su 10 mangia “integrale”
Il 97% degli intervistati non utilizza alimenti integrali: il 50% non consuma mai il pane integrale e solo 1 su 10 porta abitualmente in tavola “pane nero”. Il 60% del campione invece consuma pane bianco e più della metà degli intervistai non mangia mai pasta e riso integrale, né farro e orzo, che, oltre a contenere una buona quantità di fibra e vitamine, richiedono tecniche di produzione meno elaborate.
4 Bere più acqua (del rubinetto)
Oltre a consumare pochi cibi freschi, neanche sotto forma di frullati o centrifughe, beviamo poca acqua del rubinetto: oltre a essere igienicamente sicura e ricca di oligoelementi, aiuterebbe a ridurre il numero di bottiglie di plastica.
5 Non dimenticare le uova e i legumi
Consumate mediamente una volta alla settiamana, sono invece una valida alternativa proteica alla carne e al pesce, anche dal punto di vista economico. Meglio quelle bio, che sono anche ecosostenibili. Anche i legumi, ceci, lenticchie, fave, fagioli e piselli hanno costi sostenibili e la loro conservazione non implica consumo di energia.
Ma qual è il piatto che mette tutti d’accordo e a cui nessuno intende rinunciare? La pizza: solo il 5% degli italiani non la mangia mai, a fronte di un altro 40% che la mangia anche più volte alla settimana.
Silvia Tatozzi
25 novembre 2015