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Insalate in busta e altri mix: cosa dice la legge in 5 punti

News ed EventiNewsInsalate in busta e altri mix: cosa dice la legge in 5 punti

Entrano in vigore in Italia le regole per garantire sicurezza e qualità di insalate in busta e ortaggi pronti per il consumo, nati ormai 30 anni fa quasi per caso. Qui le spieghiamo in 5 punti: non resta che leggere bene l’etichetta e usare il buon senso.

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Insalate, frutta e verdure in busta: nell'agosto 2015 è entrata in vigore infatti una legge del 2011 che stabilisce regole precise in materia di prodotti lavati, confezionati e pronti per il consumo. È utile precisare innanzitutto che le insalate in busta sono classificabili come “prodotti di quarta gamma”, per la loro modalità di utilizzo. Nel caso delle verdure, la prima gamma comprende quelle fresche, la seconda gamma le verdure conservate e sott’aceto, la terza gamma le verdure surgelate, la quarta gamma quelle confezionate già pronte al consumo ed infine, la quinta gamma, verdure sempre pronte al consumo ma cotte.


Tecnicamente infatti


il regolamento parla infatti di Quarta Gamma, cioè in pratica, si tratta di tutti quegli alimenti, comodissimi e ormai estremamente diffusi, come insalate in busta, verdure tagliate e confezionate, frutta in vaschetta, ortaggi pronti per la cottura, che troviamo sempre più spesso nei banchi frigo del supermercato, ma anche nei distributori automatici. La legge 77 del 2011 può essere riassunta in 5 punti, eccoli.


1 - Etichetta chiara e confezioni ecocompatibili
Per sapere se stiamo acquistando uno dei prodotti garantiti, basta leggere l’etichetta: sulla confezione deve infatti essere riportato in modo chiaro la scritta “prodotto lavato e pronto al consumo” (o pronto da cuocere). La maggior parte dei prodotti della quarta gamma hanno già questa dicitura. La novità è che, da adesso, chi non ce l’ha sicuramente non ricade in questa categoria e, quindi, chi l’acquista deve ricordarsi di pulire o lavare bene il prodotto prima di consumarlo. La legge inoltre prevede che le confezioni siano ecocompatibili e si possano smaltire con la raccolta differenziata.


2 - Catena del freddo e lavorazione
La legge richiede che sia rispettata la catena del freddo. Questi prodotti devono dunque essere obbligatoriamente mantenuti a una temperatura costante che non superi gli 8°. Freschezza e qualità sono essenziali per questi alimenti e in questo modo il consumatore è più tutelato. Il regolamento prevede anche che ci siano due cicli di lavaggio per questi prodotti e che la temperatura degli ambienti di lavorazione non superi i 14°C.


3 - Conservarli a casa
L’etichetta riporterà indicazioni chiare per conservare il prodotto in modo corretto anche a casa. Naturalmente anche chi li acquista deve rispettare la catena del freddo: quindi una volta fatta la spesa è ideale andare a casa al più presto e sistemare le buste dei prodotti in frigo (a una temperatura entro gli 8°). Se dovete fare qualche giretto prima di poter mettere in fresco l’insalata, il trucco furbo è quello di avere sempre con sé una borsa frigo dove porre gli ortaggi.


4 - Come usarli e date di scadenza 
Se il prodotto deve essere cotto prima del consumo, l’etichetta deve riportarlo esplicitamente. Se sono previsti altriutilizzi saranno segnalati sulla confezione. L’altra indicazione utile e obbligatoria è quella dei tempi di conservazione: oltre alla normale scadenza è infatti scritto entro quanti giorni dall’apertura (generalmente due giorni) della confezione occorre consumare il prodotto.


5 - Aggiunta di altri ingredienti
Nelle confezioni il produttore può aggiungere altri ingredienti non freschi o secchi, come per esempio condimenti, aromi, erbe e spezie, purché siano sempre di origine vegetale e non superino il 40% del peso totale.


Due suggerimenti in più
Detto questo è utile comunque dare una lavata aggiuntiva, diffidare delle buste gonfie, fare attenzione alla data di scadenza e non spezzare la catena del freddo.


Barbara Roncarolo
20 agosto 2015


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