Firenze, culla dell’arte, della lingua italiana e... della “ciccia”: non poteva esistere location migliore, nel nostro Paese, per il Museo della Bistecca. Di recente apertura, il ristorante di via dei Lamberti, accanto a alla chiesa di Orsanmichele, ha l’ambizione di misurarsi con il simbolo della città e della cucina toscana. Del resto, non stupisce che il luogo che ha dato i natali alla Fiorentina la celebri con tutti gli onori.
Opere... da gustare
Arte e carne convivono in questo locale, in centro a Firenze, dagli allestimenti essenziali studiati dall’agenzia di comunicazione napoletana Molaro Graphic per mettere l’opera – la bistecca, naturalmente - al centro dell’attenzione. I gioielli della collezione accolgono gli appassionati all’ingresso, nella grande vetrina di "Butcher’s Art" che espone i “capolavori” del Museo: i tagli di carne di 15 razze diverse, ognuna preziosa e ricercata, gioia per i gourmand.
Dopo aver ammirato la vetrina, i clienti hanno la possibilità di scegliere il taglio di carne che preferiscono direttamente dal menu, dove sono elencate tutte le opzioni disponibili. Ma anche di ammirare all’opera il macellaio, performer pronto a raccontare storia e caratteristiche di ogni proposta, aggiungendo una sfumatura ulteriore all’esperienza sensoriale della degustazione. È lui che si occupa di preparare con maestria le bistecche, per garantire una cottura perfetta.
Tagliate al momento, per assicurarne la freschezza, prima della cottura le bistecche sono rifilate o ripulite parzialmente dal grasso esterno, ma in modo da mantenere intatto il sapore e la succulenza della carne. Alcune tipologie, d’altronde, non richiedono una rimozione di grasso eccessiva. Dopo il taglio, realizzato a vista, la carne viene mostrata ai clienti per visionare peso e qualità.
Una cottura sapiente
Le bistecche sono cucinate su griglia con carboni per garantire una cottura uniforme e donare il caratteristico sapore. Questa tecnica, eseguita con cura, permette di ottenere una carne tenera e succulenta al suo interno. Da veri fiorentini, al Museo si consiglia una cottura al sangue, ma resta una scelta personale di ogni cliente, che può esprimere la sua preferenza al momento dell’ordine. Prima di finire sulla griglia, le bistecche sono condite con semplicità, per esaltare il sapore naturale della carne: solo una spennellata di olio d’oliva e una leggera salatura, prima della cottura. Una preparazione semplice e rispettosa, molto apprezzata per la sua genuinità.
Un percorso tra razze e tagli
Sono tre le “experience” proposte, composte da altrettanti piatti e dedicate rispettivamente alla Chianina Igp, fiore all’occhiello della produzione toscana, al Tomahawk dal “manico” scenografico e alla Sashi finlandese, super marezzata. E se proprio la razza Chianina, famosa per la sua pregiata carne, è molto popolare per la sua tenera e gustosa bistecca, gli appassionati di carne di qualità mostrano di apprezzare altre tipologie come l’Angus irlandese, la Simmenthal, la Rubia Gallega spagnola, la Frisona danese, la Prussiana.
Per gli intenditori, una vera chicca è senza dubbio la bistecca di Wagyu di provenienza Australia, Regno Unito o Giappone. Una razza nota per la sua carne marmorizzata, caratterizzata da un alto contenuto di grassi intramuscolari che la rendono incredibilmente morbida e gustosa. A completare una carta già ricca di suo, il menu offre antipasti e primi piatti della tradizione, con l’immancabile pasta fresca, specialità al tartufo e ai funghi porcini. Tanti piatti a far da corte a sua maestà la bistecca, regina della cucina fiorentina.
Una location suggestiva
A racchiudere tanta bontà è davvero un Museo. Gli ambienti del ristorante sono caratterizzati da forti contrasti di colore - tra il rosso carminio, il beige, il verde bosco e il cacao - e una serie di complementi d’arredo rimandano all’universo della bistecca e del mondo bovino. Così, la mucca diventa quadro di ispirazione rinascimentale, indossa abiti d’epoca in ritratti incorniciati che si alternano a sorprendenti installazioni, mezzene che sbucano dalle pareti, vitelli dorati appesi al soffitto, persino una vetrata ispirata a Picasso, naturalmente in chiave bovina, che diventa il logo del Museo.
All’esposizione delle bistecche fa da controcanto la parete dei vini, organizzata in 30 cornici che valorizzano le bottiglie, selezionate dal Museo della Bistecca con particolare enfasi sulle eccellenze vinicole del territorio e non. Gli intenditori possono così godere di una ricca scelta di etichette provenienti dalle rinomate cantine della Toscana, celebri per qualità e tradizione enologica, ma anche dall’estero, principalmente dalla Francia.
I vini in carta si sposano perfettamente con le deliziose bistecche, offrendo una varietà di opzioni per soddisfare i palati più esigenti. Il giusto calice diventa così il pregiato suggello di un’esperienza di gusto a tutto tondo. Che parte dalla carne per coinvolgere gli ospiti nella miglior tradizione fiorentina.
Luglio 2023