Al Festival di letteratura e musica tre giorni tra le colline e le vigne con scrittori, cantanti e poeti. E noi perché siamo qui? Per scoprirne il lato enogastronomico
Se un elicottero ora sorvolasse le Langhe, in Piemonte, vedrebbe una strana e brulicante attività a Barolo e dintorni: per tre giorni il minuscolo paese incastonato tra le colline e le vigne viene infatti animato da Collisioni, Festival di letteratura e musica in collina che è arrivato quest’anno alla sua quinta edizione e che riunisce scrittori, cantanti, poeti, personalità culturali in un cartellone denso di incontri.
Durante i Festival musicali le aspettative sul cibo si abbassano drasticamente: il corpo si predispone a nutrirsi di panini chimici preparati da ambulanti distratti, e ci si rassegna a sfamarsi di un cibo purché sia per reggere l’alcool, il sudore, il tempo.
Ma qui siamo nelle Langhe, patrimonio delle nocciole, della Fassona, del Nebbiolo, e a Collisioni l’offerta gastronomica ha una varietà e uno spessore che da soli valgono il viaggio.
Dimenticate la dittatura della birra o voi che entrate: qui a Barolo potete scegliere di assaggiare il meglio delle vigne del Piemonte. E il cibo? Anche qui: scelte moderne, incursioni inaspettate, formule inconsuete alla ricerca di un linguaggio gastronomico adatto ai curiosi.La colazione inizia con la Torta di Nocciole di Alba, con la ricetta di Enrico Crippa: in vendita da settembre, qui si può assaggiare in anteprima e scoprire la fragranza di una torta adatta anche ai celiaci, un capolavoro d’equilibrio dolciario con protagonista la nocciola.
Dall’incontro tra cibo e musica nascono due format che animano le piazze di Barolo: il Mangiadischi, evento gastro-musicale che mette sullo stesso palco musicisti e chef. A presentare l’evento Carlo Spinelli e Niccolò Vecchia: sabato il pubblico è stata spiazzato dall’incontro i Peyote, band emergente inglese e Giuseppe Iannotti, chef del Kresios che ha preparato la sua versione del Latte d’oro, rivisitandolo con un crumble di mandorle con crema di latte di mandorla e curcuma e polvere d’oro.
C’è poi Bread Religion, dove al culto per un cantante si sostituisce quello per il pane, o come in questo caso per la focaccia e le sue farciture: diversi pizzaioli professionisti si sono riuniti allo stand del Molino Quaglia sfornando panini con ingredienti freschi e d’eccellenza, come quello con burrata e prosciutto crudo.C’è lo stand di Street Food Italy, la creatura collettiva di tre giovani chef (Giuseppe Iannotti, Eugenio Boer e Christian Milone) che della convivialità ne hanno fatto un manifesto: qui si mangia cibo di ottima qualità che per l’occasione diventa da strada, come le polpette, le tapas, i ravioli del plin.
Libri sì, ma anche di cucina: proprio Christian Milone ha presentato il suo libro Io odio cucinare. Un titolo che può attrarre chi non è un food expert e che presenta una visione controcorrente di uno chef che prima di diventare tale percepiva la cucina come un obbligo. Il libro contiene consigli e ricette per modificare l’approccio unidirezionale alla cucina: lo sapevate ad esempio che col freezer si può anche cucinare?
Collisioni mette in campo l’offerta gastronomica più moderna, adatta al suo pubblico: nutre lo spirito, nutre il corpo.
Mariachiara Montera
21 luglio 2014