La pioggia d'estate è nemica del gelato. Sarà che passeggiare sotto l'ombrello con la coppetta in mano è roba da giocolieri o che il cono impegnerebbe l'unico braccio libero per tenere le borse della spiaggia. Ma è certo che in quest'estate con poco sole la voglia di gelato si è assopita fin quasi a dissolversi. E le gelaterie, specie se avevano assunto "stagionali", si trovano in serie difficoltà. Tutte tranne una: la catena Grom.
Per resistere al calo degli incassi il colosso del gelato torinese con 60 negozi e 750 dipendenti, ha ideato il contratto di lavoro legato al meteo. In pratica funziona così: quando piove la maggior parte degli addetti resta a casa, mentre se c'è il sole va al lavoro e fa pure gli straordinari, così da recuperare le ore perse. "È stato un passaggio necessario", spiega Federico Grom, fondatore insieme a Guido Martinetti, del marchio, “la pioggia è la peggior nemica dei nostri prodotti, ancora più del freddo".
Il nuovo contratto intregativo, regolarmente siglato con i rappresentanti sindacali, prevede anche un esperto di meteorologia in ogni punto vendita: "Abbiamo organizzato un corso per tutti i direttori di negozio così da metterli nella condizione di calcolare le probabilità di pioggia realisticamente". A tenere il corso, un professore universitario che qualcosa avrebbe da spiegare anche a tanti siti di meteorologia online.
Ma non è tutto: per incentivare i dipendenti, che quest'estate, complice un clima sempre più incostante, si vedranno buttare all'aria tutti i loro programmi, c'è anche un bonus di fine anno legato ai risultati ottenuti dal negozio.
Quanto alla società i danni del clima italiano verranno tamponati dai risultati ottenuti a livello internazionale. Le gelaterie Grom di New York e Malibu sono affollate tutto l'anno, ma vanno bene anche quelle di Osaka, Parigi e Tokyo. Luoghi più o meno freddi e piovosi ma dove la voglia di gelato pare meno meteo-sensibile rispetto all'Italia. Inoltre, per mettersi al riparo di nuove estati piovose, Grom intende aprire punti vendita a Dubai e a Giakarta, due luoghi del pianeta dove il rischio pioggia è pari allo zero.
Daniela Falsitta,
20 agosto 2014