Questa edizione della guida Michelin sarà quella che sancisce l’anno della ripresa. Ovvero un intero anno in cui la ristorazione non ha avuto problemi di chiusure obbligate. Certo, ci sono state i problemi della ripartenza, delle bollette aumentate, del personale. Ma possiamo dire che questa edizione della Rossa sarà, probabilmente, quella più veritiera, senza sconti nè attenuanti per nessuno. E forse, dopo tanti anni di incertezza, ci aspettiamo anche qualche caduta di stella. Ecco il nostro “totostella” per la 68esima edizione della Rossa, che si terrà, come lo scorso anno, in Franciacorta il prossimo 8 novembre.
Ve li diamo per certi
Ci sono dei ristoranti che ci aspettiamo fortemente che siano premiati con un macaron. Arriviamo a questa conclusione dato che lo chef è stato stellato, o si è spostato. Come nel caso dello chef Vito Mollica che ha aperto all'interno del maestoso Palazzo Portinari, nel centro di Firenze, il suo Chic Nonna. Una brigata che nulla ha da invidiare a quella del Four Seasons dove deteneva la stella da diversi anni. Un altro su cui potremo mettere una mano sul fuoco è lo chef Mantarro del Principe di Cerami all'interno dell'hotel appena ristrutturato di Taorimina, il Four Seasons. Vantava già due stelle prima della imponente ristrutturazione, ce ne aspettiamo almeno una, ma perché non due direttamente, come è stato per il ristorante Solofra nella scorsa guida? Aveva due stelle al Park Hyatt di Milano, quindi ci aspettiamo almeno una stella al nuovo Andrea Aprea all'interno del Museo Etrusco di Milano, sebbene abbia appena aperto. Possibile però la "doppietta" con un'altra stella all'hotel Faro di Capo d'Orso a Maiori, in provincia di Salerno, dove lo chef Aprea segue la consulenza.
Due e tre stelle
Siamo convinti che quest'anno potrebbe esserci una terza stella. Difficile dire a chi ma probabilmente al sud. E l'amichevole scontro tra Ciccio Sultano a Ragusa Ibla e Pino Cuttaia con La Madia a Licata, è sicuramente quello più attenzionato. Ormai si dice da anni, e dopo la scalata di Riccardo Camanini del ristorante Lido 84 a Gardone nella guida 50 Best Restaurant, dovrebbero concedergli una seconda stella.
Chi tra i cambi la manterrà
Certo la manterrà il ristorante Il Carignano di Torino, dopo che è stato dichiarato l'arrivo dello chef Davide Scabin in cucina, mentre abbiamo interessanti attese per il prossimo anno. E ne manterrà due la Madernassa a Guarene, nelle Langhe, che dopo la dipartita dello chef vede nelle sue cucine Giuseppe D'Errico che punta sul green e sul menu vegetale, sperimentando e creando. Dopo numerosi anni come sous chef alla Maison Troisgros, 3 stelle Michelin, nel 2018 conquista subito la stella al ristorante Ornellaia di Zurigo. Questo chef ha tutte le carte in tavola per portare avanti tutte le stelle de La Madernassa.
Una nuova stella
Tante le nuove papabili stelle. Da nord a sud novità si inizia da Torino, lo chef Stefano Sforza con il ristorante Opera, che vanta esperienze alla corte di Alain Ducasse. Ci aspettiamo una stella anche da Guido Partenollo che ha aperto Pellico 3 all'interno dell'hotel Park Hyatt, nonostante abbia aperto da poco. L'esperienza con Enrico Bartolini (l'uomo più stellato d'Italia) e con Yannick Alléno e Alain Ducasse ci dà una certa sicurezza. E certo anche l'avvento di Milano Cortina dà un motivo in più per aggiungere una stella a Milano. Stella in Toscana? Scommettiamo sulla Locanda dei Banchieri di Fosdinovo in provincia di Massa Carrara: un ristorante con quattro camere dove lo chef Giacomo Devoto racconta la Lunigiana mentre dal Golfo due lumi si guarda verso La Spezia. In lizza sicuramente il già noto Oliver Glowig a Locanda Petreja a Lodi, che ha già conquistato diverse stelle nelle sua luminosa carriera. E più a sud un'altra vista può essere in lizza per la stella: quella di Modì a Torregrotta, in provincia di Messina. In cucina lo chef Giuseppe Geraci e la maitre Alessandra Quattrocchi condividono il lavoro, la vita e una terrazza panoramica notevole, che guarda le isole Eolie.
Perde la stella
Non ci piace "gufare" ma questa è una certezza. Da giugno Paolo Griffa ha annunciato la dipartita dal Petit Royal di Courmayeur e il nuovo chef Claudio Tamborra non riaprirà il gourmet, concentrandosi su un nuovo ristorante incentrato sulla carne e la cucina di montagna.
E se ci fosse una stella viaggiante?
Si chiama Archipelago e batte bandiera italiana. Il ristorante viaggiante di Costa Crociere ha un servizio gourmet, interni di design e un menu di tre chef (a scelta) che di stelle se ne intendono. Sono i piatti di Bruno Barbieri, Hélène Darroze, chef francese in classifica tra le 50 best chef donne del mondo e uno chef spagnolo, 2 stelle Michelin, Ángel León.
Di Camilla Rocca
settembre 2022