Dal 1992 ogni 22 marzo il mondo festeggia la Giornata Mondiale dell'Acqua: voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione sul rispetto e sulla salvaguardia di questo bene, in tutta Italia si rincorrono in queste ore gli eventi dedicati alla scoperta di come usarla nel modo corretto, per far bene anche nel piccolo della propria abitazione all'ambiente e garantire a questa forma di vita indispensabile un futuro sicuro. Anche perché, raccontano i dati statistici, nel 2050 servirà il 20 per cento di acqua in più per nutrire la popolazione mondiale e questa risorsa soffre invece di scarsità e di problemi di accesso (vi sono infatti oltre 2 miliardi di persone sulla Terra che vivono senza l'acqua corrente).
Acqua e lavoro
Quest'anno in particolare il World Water Day si concentra sul rapporto tra acqua e lavoro (clicca qui): perché ogni persona, nelle sue mansioni quotidiane, da chi si prende cura della casa a chi lavora in ufficio o in fabbrica, ha a che fare con l'acqua e dunque il 22 marzo servirà da stimolo per riflettere su come questa viene usata nel nostro quotidiano. In particolare, raccontano i dati ONU, la metà dei lavoratori mondiali (1,5 miliardi di persone) lavorano a contatto con l'acqua e spesso la qualità di quest'ultima e la sicurezza non sono garantite, tanto da mettere a rischio la loro salute.
Lo spreco di acqua virtuale
Uno dei temi più caldi in questa giornata è da sempre quella degli sprechi: utilizziamo ogni giorno 2 litri di acqua per bere e dal cibo che consumiamo, ma inconsapevolmente ne sprechiamo fino a 4mila litri al dì, se calcoliamo quanta acqua viene usata per produrre i cibi che mangiamo e gli oggetti che utilizziamo. È il concetto di acqua virtuale, quello su cui abbiamo un minor controllo e che è legato in particolar modo alla nostra alimentazione, poiché il 90 per cento di questi 4mila litri vengono utilizzati per produrre il cibo che mettiamo sulle nostre tavole.
All'Italia spetta una delle posizioni peggiori al mondo per il consumo di acqua virtuale: è infatti la terza "importatrice" al mondo di acqua nascosta nel cibo. La maglia nera è legata soprattutto al cibo non consumato: nel Belpaese si sprecano 706 milioni di metri cubi di acqua annui per gli alimenti buttati.
Acqua a casa: come sprecarne meno? Cinque consigli in cucina
Ecco le cinque cose da fare per aiutare l'ambiente e sprecare meno acqua in casa e in cucina: la prima è bere acqua a chilometro zero, ovvero quella del nostro rubinetto, in questo modo si evita anche l'inquinamento dato dal trasporto delle bottiglie e anche quello dato dalla produzione delle bottiglie di plastica. La seconda è usare la lavastoviglie invece che lavare i piatti a mano, poiché questa utilizza poca acqua per il suo ciclo di lavaggio. La terza è quella di controllare attentamente il cibo acquistato ed evitare di averne in eccesso per non dover gettare alimenti. La quarta è lavare gli alimenti come le verdure lasciandoli in ammollo in una vaschetta e sciacquandoli poi rapidamente sotto l'acqua corrente, evitando dunque di lasciare a lungo i rubinetti aperti. Anche l'acqua di cottura si può riciclare: quella della pasta è ottima per impastare pane e pizza o per annaffiare le piante. La quinta riguarda gli accessori usati in cucina: puoi comprare un filtro per rubinetto che mantenendo la stessa pressione regola però il suo quantitativo aiutandoti a risparmiare (il cosiddetto riduttore di flusso), ma anche utilizzare elettrodomestici senza elettricità come gli spremiagrumi o i frullini a mano.
Liscia, gassata, pubblica: scegliere l'acqua alla spina
Per onorare la Giornata Mondiale dell'Acqua, una delle azioni migliori è quella di verificare se il comune in cui si abita fornisce il servizio di acqua alla spina. Ovvero punti di distribuzione di acqua potabile da bere in casa, fresca, spesso sia nella sua versione naturale sia frizzante. I dati Nilesen raccontano come 7 milioni di italiani abbiano ricominciato a bere acqua del rubinetto e per chi ama le bollicine la presenza delle cosiddette "case dell'acqua" è un ottimo incentivo per eliminare da casa anche le bottiglie di acqua frizzante in plastica. Per ora ce ne sono circa 500 in tutta Italia, soprattutto nelle regioni del nord, dunque per scoprire se il comune dove abiti fornisce questo servizio, basta collegarsi al suo sito internet: oggi si calcola che l'erogazione media di ciascun impianto di casa dell'acqua sia di 2500 litri al giorno, che significa un risparmio di 20 tonnellate di Pet l'anno per ogni singolo erogatore, un bellissimo regalo per l'ambiente e un risparmio assicurato per il bilancio familiare.
Eva Perasso
21 marzo 2016
Foto Flickr Ineke Huizing