Il gin è tra gli spirits che sta vivendo un nuovo Rinascimento: versatile, piacevole, incontra il gusto di tutti, grazie a botaniche ricche e varie che danno vita a prodotti differenti adatti a ogni palato e perfetti anche per essere gustati lisci. La produzione prevede la fermentazione e la successiva distillazione di cereali da cui si ottiene un alcol etilico di base (quindi neutro); a questo viene aggiunta, in macerazione, una miscela di erbe, spezie o bacche (tra cui il ginepro, che da origine al nome), i cosiddetti botanicals che rendono unico un gin dall'altro. La distillazione avviene in alambicchi di rame che possono essere discontinui per produzioni più piccole e pregiate oppure con distillazione continua per quantità imponenti.
Il gin nella storia
Per secoli è stato considerato un prodotto un po' povero (il ginepro si trova con facilità dal Mediterraneo al nord Europa) e ha dissetato generazioni di proletari fin dal 1700. Le sue origini sono controverse: alcuni documenti ne attestano l'esistenza nei Paesi Bassi nel diciasettesimo secolo, quando era usato come formula alternativa ai farmaci, anche se recentemente sono stati trovati dei documenti che collocherebbero il gin, o come viene chiamato del proto-gin, nel Salernitano con almeno un paio di secoli in anticipo. In ogni caso il successo di questo prodotto si ebbe nel Regno Unito, dove era tanto diffuso che alla fine del 1700 il governo britannico cercò di arginarne il consumo: la media era di 3 litri a persona in una settimana. Lo stato intervenne con tasse e licenze proibitive, tanto da indurre la popolazione alla autoproduzione di frodo, in condizioni igieniche spesso precarie.
London Gin: lo stile che ha reso famoso il gin al mondo
Porto tra i più importanti d'Europa e smercio di ogni tipo di merce e spezie, Londra ha dato vita a uno stile preciso di gin, che ha consacrato la sua fama mondiale ed è nel cuore di tutti gli estimatori. Si tratta di un distillato non molto profumato, resinoso e ad alto tasso alcolico, realizzato solo con il ginepro, grezzo e spesso troppo pungente, che viene per questo integrato con un abbondante apporto di spezie indiane, come cardamomo, pepe e coriandolo, e agrumi. Dalla Londra dello scorso millennio all'Italia contemporanea vi portiamo a scoprire le nostre produzioni più recenti (e se siete appassionati di spirits, ve ne proponiamo anche una di amari qui).
La ricetta del Cipri-Ami
E se volete scoprire un cocktail davvero unico a base di gin, ecco il Cipri-Ami (lo trovate nella foto in evidenza).
Procedimento: Ricavate 2 semi dalla bacca di anice stellato. Mettete il lime, il finocchietto (eccetto un pezzetto per decorare) e i semi di anice stellato all'interno di un Boston shaker e pestate con un pestello. Con l'aiuto di un dosatore, unite il gin, lo sciroppo di zucchero, il succo di pera e il bitter.Unite qualche cubetto di ghiaccio e shakerate energicamente il tutto.
Filtrate il cocktail attraverso lo strainer e un colino in una doppia coppetta da cocktail (coppetta più grande) precedentemente raffreddata con ghiaccio.Tagliate un pezzetto di pera a ventaglio, infilzatela su uno stecchino, unite un rametto di finocchietto e un fiore edule a piacere e decorate il cocktail. Completate con una spruzzata di essenza di anice stellato on the top.
Il gin per i cultori dello zen
Altamente aromatico, con profumo di fiori bianchi, agrumi, ma anche pino mugo, rosmarino e menta, questo gin rappresenta un viaggio: nato a Bergamo e prodotto a Padova, incarna i valori del territorio subendo il fascino della mentalità Zen. Gin Zen come Zeno Bortolotti il suo ideatore, che gioca tra la filosofia che vuole comunicare e il suo cognome. Delicato anche al gusto: il sottile gioco di equilibri tra le sensazioni di fiori bianchi e agrumi con le note balsamiche di menta, resina e rosmarino, lo rendono un gin (quasi) da meditazione. Da segnalare il packaging accattivante e decisamente minimal, che contraddistingue la start up.
Il gin di Napoleone
Isolano al 100%, questo London dry gin fresco e aromatico racconta l'Isola d'Elba nella sua totalità: macchia mediterranea a ogni sorso. Dalle botaniche spontanee (come il mirto, le castagne, la menta selvatica, il ginepro, le alghe di mare, i semi di coriandolo, la radice di liquirizia) fino all’acqua che sgorga dalla Fonte Napoleone (una delle 5 migliori in Italia, che sgorga dal cuore dell’Isola sulle pendici della vetta più alta, il monte Capanne), tutti gli ingredienti provengono dall'isola che ha fatto di Bonaparte esule il suo grande eroe. Così Helba gin sa di mare e d'estate.
Il gin della Costiera Amalfitana
Questo gin sembra ricordare (e un po' rivendicare) le origini di quei distillati che producevano i monaci salernitani con il ginepro. I limoni della Costiera sono la botanica predominante a cui si aggiungono il ginepro, il coriandolo, la cassia, la liquirizia e le bucce di pompelmo e di arance in infusione con il distillato. Un’etichetta blu mare che rappresenta il Mar Mediterraneo arricchito da dettagli gialli che rappresentano i limoni della Costiera Amalfitana. Inoltre riporta uno stemma ispirato alle quattro Repubbliche marinare (fra cui Amalfi) e su ogni bottiglia compare la sigla G.Q.D.I. (gin di qualità distillato in Italia). Esiste anche la versione "rosata" con pompelmo e note di rabarbaro e anice.
Il gin distillato dagli italiani in Scozia
Questo gin racconta la gloriosa storia della casata Lafferty, originari del Nord ovest dell’Irlanda, a inizio Novecento si spostarono in Scozia in cerca di fortuna, creandosi una fama nel campo della distillazione. E oggi la loro discendente è italiana: si chiama Monica Gamberucci. Mano italiana nell'arte della distillazione (coadiuvata dal compagno Alberto Borin) in terra straniera. Il loro gin si chiama Upperhand ed è un distilled dry gin artigianale ottenuto da un doppio processo di distillazione. Alla sua base vi sono botaniche italiane e irlandesi, quali bacche di ginepro toscano, basilico ligure, bucce di limoni siciliani e aneto irlandese. Particolare l'etichetta in stile Art Nouveau che non può non colpire in una bottiglieria.
Gennaio 2022
Camilla Rocca