Pare che Charlie Chalplin l'adorasse: era un dolce preparato con cioccolato, cocco, anacardi e marshmallow. Era stato creato apposta per lui in occasione della prima rappresentazione di The Adventures a Buffalo nel 1917. Ora questo improbabile dessert (e la sua versione gelato) è proposta agli spettatori di Cinema Ritrovato, un festival organizzato dalla Cineteca di Bologna, che alle proiezioni d'epoca abbina dolci sapori d'antan.
Ed ecco che accanto al recupero filologico delle pellicole antiche c'è la riscoperta del gelato d'epoca (ogni sera un gusto diverso), che usa tecniche differenti da quelle odierne e che anche solo a sentirlo nominare stuzzica la fantasia: la bavarese del Cardinale Svampa (ingredienti: uova, latte, vaniglia, pasta di mandorle, scorza di limone), la Crema Paesana o lo Zabaglione dell'Inquisizione.
Le ricette, utilizzate da Gianni Figliomeni del Gelatauro, una nota gelateria bolognese, sono tratte da un recuperato ricettario del 1911, il Trattato di gelateria di Enrico Giuseppe Grifoni. Un personaggio questo storico gelataio bolognese: di origini umbre, aveva appreso l'arte a Napoli prima di aprire una gelateria a Bologna frequentata fra gli altri da Giosuè Carducci. Alla passione per i gelati abbinava uno spirito giocosamente anarchico, che traspare anche nei nomi delle sue dolci creazioni.
Siamo nei favolosi anni d'inizio Novecento. L'esposizione di Parigi, gli effetti dello sviluppo industriale e le scoperte scientifiche suggeriscono nuove meravigliose sorti progressive per l'umanità. E il gelato diventa un prodotto di massa, scende nelle strade, grazie ai carretti dei gelatieri italiani, che invadono l'Europa con le loro specialità e i coni da passeggio (altra novità dell'epoca: la cialda!), che diventano un fenomeno di costume. E scatenano una passione. Che ha coinvolto generazioni di piccoli e grandi golosi. E non è mai tramontata.
Livia Fagetti
27 giugno 2014