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French toast, dall’America con amore

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Perfetto per un brunch o una raffinata colazione a letto, il 'french toast' sbarca in Italia dagli Stati Uniti... ma quali sono le sue vere origini?

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I piatti dal nome francese attirano di più, o così pare. L’appellativo di alcune preparazioni tende così a trarre in inganno: ne sono un esempio le patatine fritte che negli Stati Uniti si chiamano french fries – sebbene siano state inventate in Belgio e non in Francia. Stessa cosa per il french toast, neanche lui nato in Francia, dove lo chiamano pain perdu, letteralmente pane perduto, riferendosi al suo essere in partenza un pane riciclato, che altrimenti andrebbe perso. Come lo si recupera? Le fette di pane raffermo vengono imbevute in un mix di uova sbattute, latte e zucchero e poi passate in padella con il burro (o cotte in forno). Dorate e spolverizzate di zucchero, si servono per colazione, per la merenda dei bambini, o come dessert. Oggi negli Stati Uniti, dove è molto diffuso, per preparare il french toast viene usato il pane in cassetta al posto di quello raffermo.

French toast: le origini

Da dove viene il french toast che non è french? Un aiutino viene dalla parola toast – che indica anche l’omonimo panino farcito e tostato che tutti amiamo: non è un termine anglofono, infatti, ma deriva dal latino tostum, ‘abbrustolito, tostato’. Se proprio dobbiamo dare un passaporto di origine al french toast, quindi, sarebbe… italiano!

Una prima menzione di una simile delizia – dove si fa immergere il pane nel latte (ma non nelle uova) prima di friggerlo – compare tra le ricette romane di Apicio (II secolo) ma senza un nome specifico, solo aliter dulcia (un altro dolce). Nel Medioevo si utilizzava inzuppare le pagnotte rafferme nel latte per renderle più appetibili; in seguito, quello che sarebbe arrivato a noi come french toast si diffuse in Europa con diversi nomi, che spesso facevano riferimento al suo essere inzuppato ed essere un cibo modesto, di riciclo: oltre al ‘pane perso’ francese, infatti, lo troviamo nella Germania del Quattrocento sotto il nome di Arme Ritter (‘poveri cavalieri’) mentre in Inghilterra veniva chiamato ‘poveri Cavalieri di Windsor’ o ‘toast delle suore’. In Spagna era noto come torrija, ‘dolce fritto’. The Dictionary of American Food and Drink sostiene che la prima ricetta pubblicata che includesse le uova sia apparsa nel 1870; verso la fine del XIX secolo, il french toast comparve ufficialmente con questo nome, mentre ricette simili apparvero come “toast all’uovo”, “toast spagnolo” e “toast tedesco”.

French toast: gli ingredienti

In sostanza, nomi e terminologie varie a parte, questa golosità è davvero semplice nella sua preparazione: il pane viene passato in uova sbattute con latte e un pizzico di sale, per poi friggere nel burro la fetta dorata
Generalmente si tende a utilizzare il pane in cassetta (che negli USA è extra-large): ricordate che la scelta del pane determinerà la consistenza del vostro french toast. Dal rustico contadino al pan brioche fino alla baguette, pane più o meno morbido, con o senza crosta, non c’è limite alla fantasia.
Latte: più è pannoso, più è goloso… Alternative a quello vaccino da provare sono latte di capra o anche di cocco. Le uova: freschissime e buone. E poi il burro: non è il momento di lesinare. Per finire in bellezza e bontà: una spolverizzata di zucchero a velo.
Il french toast è un’icona delle colazioni americane dei giorni festivi, quando non bisogna correre al lavoro e ci si può prendere il tempo di gustare questa semplice delizia, sperimentandola in tutte le versioni possibili e immaginabili.

French toast, sempre più golosi

Deliziosi con la frutta fresca, banana, pesca, frutti di bosco. Un altro condimento classico è lo sciroppo d’acero, ma sono da provare con il french toast un miele sfizioso o delle ottime confetture – magari fatte in casa. E poi frutta secca e burri vegetali a base di frutta secca, dal tipico peanut butter (burro di arachidi) a una golosa crema di nocciole e cioccolato. Negli USA a volte li accompagnano con panna montata. Alle uova sbattute potete aggiungere spezie e sapori a vostro gusto, dolci o salate, secondo l’occasione: dall’origano alla cannella, dal pepe nero alla vaniglia.

French toast, in versione anche salata

Larghissimo spazio ai formaggi, perfetto un caprino che ci starebbe a meraviglia. Salumi certamente, a partire dal bacon. Tipico da brunch anche il salmone affumicato a fettine sottili. Esiste anche la versione farcita del french toast: si prendono due french toast, in mezzo ci si mette la farcitura scelta e poi si passa tutto in forno per la finitura. C’è chi lo riempie di ricotta e spinaci e poi lo arrotola come un cannellone, e chi serve una ‘torre’ di french toast, farciti o da condire, come si vuole. Un grande classico americano è il ‘Montecristo’, una sorta di mozzarella in carrozza californiana (foto sopra): le due fette di pane vengono farcite con formaggio (che non è mozzarella) e prosciutto di maiale o tacchino; vengono poi chiuse, il tutto viene ripassato nell’uovo e … fritto nel burro finché dorato e croccante. Da provare.

 

Aggiornato agosto 2024

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