Si mangia con tutti i sensi, si può apprezzare il cibo non solo per il suo gusto, ma anche per il suo aspetto e quindi “mangiarlo con gli occhi”, grazie ad una bella presentazione. Nutrimento e design vanno a braccetto, dalle stoviglie al packaging, passando per gli alimenti in senso più stretto, fino ad arrivare alle cene proposte come un’esperienza da vivere in modo non convenzionale. Tutto ciò si trasforma in un perfetto strumento di comunicazione.
Ecco alcuni progetti dove il gusto diventa il filo conduttore che lega arte, moda e design.
E per chi vuole, qui tutti i migliori eventi food durante la DESIGN WEEK DI MILANO.
Gusto e design per una tavola colorata
Ne sa qualcosa Paola Buzzini, nota con il nome di Soup Opera, che con Tiritera Design di Teresa Zanaria, ha ideato Tasting Colors. Un progetto nato per esplorare il mondo del gusto e dei colori, mescolando cibo e design. In pratica, si tratta di un album di tovagliette monouso in carta, abbinate a tre menu monocromatici. Si sceglie un colore tra rosso, verde e giallo, a cui sono abbinati i menu da quattro portate ciascuno (drink, primo, secondo e dolce), con dodici ricette monocolore i cui ingredienti diventano i pattern delle tovagliette abbinate. Si passa ai fornelli e poi si gioca a creare una mise en place a tema, coinvolgendo gli ospiti in una piacevole esperienza fatta di sapori e colori vivaci. (Foto di Daniela Delli)
Conserve e arte contemporanea
Quando l’arte contemporanea incontra le conserve, nascono i Vasi d’autore. L’azienda D’amico, presenta una vera collezione d’artista, in edizione limitata. Giunta alla terza edizione, i vasetti in vetro che contengono il prodotto, una volta svuotati, si trasformano in eleganti contenitori da riutilizzare in modo creativo e originale. La prima collezione ha visto i vasi d’autore reinterpretati da Sergio Fermariello, nel 2017 è stato il maestro Ernesto Tatafiore a raccontare attraverso le 4 capsule il viaggio di Ulisse, inteso in senso metaforico come il viaggio dei sapori dei prodotti dell’azienda. Con la terza collezione, quest’anno si celebra il 50° anniversario dell’azienda. La limited edition 2018, firmata dall’artista Mario Consiglio, esprime vita, potenza, forza ed energia, proprio a sottolineare l’importante traguardo raggiunto con il cinquantenario.
La pasta fresca è fashion
Luisa Manfrini di FED Food Entertainment Design, mette letteralmente le mani in pasta per raccontare come applicare il processo progettuale all’ambito alimentare. Con il format La Pasta Fresca è di Moda, il food design assume il linguaggio della moda. “Il cibo – afferma Luisa Manfrini - si veste per diverse occasioni e proprio come nella moda, una ricetta e il suo sistema di consumo, riflettono un mood diverso, attraverso le materie prime utilizzate, il consumo e gli accessori”.
La pasta fresca, alimento semplice e legato alla tradizione, assume un look più contemporaneo. Nei suoi workshop, Luisa insegna a decorare la pasta come se fosse un tessuto, prendendo ispirazione da pattern dell’alta moda, conosciuti un po’ da tutti: le righe di Paul Smith, lo Chevron di Missoni o i Tartan di Burberry.
I sapori e i colori si sovrappongono e creano cromie infinite, grazie ai coloranti naturali come la polpa di frutta e verdura. La sfoglia diventa una tela bianca su cui gli ospiti creano disegni unici che poi si trasformeranno in tagliatelle, garganelli, farfalle.
La moda e il food: eccellenze italiane
Per Daniela Zuccotti di Fashion VS Food, progetto ideato con Maurizio Rosazza Prin, ex concorrente di Masterchef Italia, la moda e il cibo parlano la stessa lingua, del resto si tratta di due grandi eccellenze italiane.
Il format è basato sull’ideazione di luxury events, pensati e studiati per esaltare la personalità del padrone di casa e far vivere agli ospiti un’esperienza dal sapore indimenticabile. Per ogni cliente, il team di lavoro, che vede tra i soci Francesco il Grande (sous chef) e Rocco Maria Micoccio (wine designer), viene ideato un concept ad hoc, creato un menu dedicato, un fashion coking e un table set design. Succede che un piatto a base di uova in camicia, venga apparecchiato su un tavolo dove due camice da uomo fanno da tovaglietta e una vecchia borsetta di paglia si trasformi in portapane, oppure un abito floreale dal sapore vintage, diventi la base per servire un piatto di ramen all’italiana, richiamando atmosfere e sapori lontani. Il tutto in un bel mix di estro, buona cucina e tanto stile. (Foto di Arianna Bonucci).
Come rendere unico un dolcetto
Avete sempre desiderato personalizzare il vostro dolcetto preferito? Rendere speciale un macaron con una stampa leopardata o un marshmallow maculato, o “vestire” in modo insolito una tortina monoporzione come un brownie, una carrot cake o una red velvet, pare sia l’ultima moda.
Ink Eat, è il progetto che rende possibile la personalizzazione di prodotti alimentari in modo immediato e creativo. Una volta scelta l'immagine preferita, tra quelle ispirate alla moda e al design, basteranno pochi secondi per vederla stampata sul prodotto scelto con inchiostro alimentare. Il gusto del dolcetto rimane invariato e non resterà che assaporarlo.
Ink Eat fa tappa al Design Bar durante il Milan Design Market, uno dei principali eventi del FuoriSalone di Isola Design District, dal 17 al 22 aprile.
Pasticcini di design
L’alta pasticceria diventa ambassador del design. La coppia di progettisti Francesco Buzzo e Serena Lambertoni, insieme alla rinomata Pasticceria Martesana di Milano, promuovono il Pastry Design Show DGusto. Un progetto che prevede il disegno di un dolce (fresco, pralina o biscotto), per dare vita a nuove consistenze, forme e dimensioni. Un percorso di ricerca che svela i diversi modi di intendere la pasticceria.
I designer partecipanti, sia italiani che stranieri, si sono fatti ispirare da pezzi iconici del design, c’è chi ha ripreso figure di geometria solida, chi ha rievocato le fiabe dell’infanzia e chi ha trasformato i motivi ricorrenti del Giappone in dolcetti golosi, tutti realizzati da Alessandro Comaschi, pastry chef di Pasticceria Martesana. Dal 17 al 22 Aprile, in occasione del FuoriSalone, nelle tre sedi della Martesana (Via Cagliero, Via Sarpi, Piazza sant’Agostino) saranno esposti i dolci e i pasticcini nati da questa collaborazione.
Frutta di stagione pret a porter
Durante la Milan Design Week, il nuovo Raimbow District in zona Porta Venezia, ospiterà In via Lazzaro Palazzi 9 il TheSignSpeaking Pop Up Shop, dove solo per pochi giorni si troveranno prodotti e progetti caratterizzati da ironia e libertà.
Sarà possibile trovare accessori ironici come le spille di Macon&Lesquoy, brand francese che ha aperto di recente a Parigi la prima boutique e che vanta molte imitazioni.
Macon&Lesquoy portano a Milano i loro pezzi unici, tutti oggetti che raccontano una storia, come le spille a tema food: peperoncini, pomodori, melanzane e “frutti di stagione” realizzati rigorosamente a mano con grande precisione. Perfetti nei minimi dettagli e presentati con tanto umorismo, sono diventati in poco tempo dei veri oggetti di culto.
“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”
Al TheSignSpeaking Pop Up Shop è presente anche Mani in Pasta, il progetto di food design nato nel 2015 a Lisbona dall'idea di Elisa Sartor e Valentina Toscano, basato sul divertimento e la gioia che genera il buon cibo.
Con un proprio "alfabeto analogico" di timbri in legno, Elisa e Valentina stampano, spesso durante performance dal vivo, accessori come borse, t-shirt, zaini, grembiuli da cucina e teli mare. Proprio in questa atmosfera del tutto conviviale, è nata la linea di prodotti Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei.
Durante i loro eventi culinari itineranti, amano giocare con le parole legate al mondo delle specialità gastronomiche italiane e portano in tour nella città di Lisbona, le antiche ricette della nonna, reinterpretate in chiave contemporanea.
Madama Butterfly in cucina
Te la cucino io l’arte! E’ l’originale format ideato da Carlo Olivari, chef, designer e artista, in cui il cibo si trasforma in uno strumento per raccontare personaggi e storie. Olivari sale sul palco a raccontare e spiegare opere d’arte con l’aiuto della sua cucina e con diversi contributi.
Opera lirica, pittura, musica, letteratura, poesia, ma anche autori e personaggi storici prendono vita nel racconto e poi finiscono nel piatto. Lo chef, sostituisce i protagonisti delle storie che racconta con gli ingredienti dei piatti che durante la serata saranno creati e serviti alla platea.
Il 18 aprile, a Napoli, da Hart in Via Crispi 33, è di scena l’ultimo appuntamento, dove con grande divertimento, lo spettatore è chiamato a mettere in gioco tutti i suoi sensi. Protagonista della cena che prevede tre portate, la struggente storia d'amore dell’opera di Puccini, Madama Butterfly, raccontata con parole, musica e cibo.
La foto di copertina è di Daniela Delli
Mariacristina Coppeto
aprile 2018