Anche le passerelle diventano luoghi golosi: nell’anno dell’Expo sono tanti gli stilisti che hanno ispirato la propria collezione al food. Il re della food couture è stato il “bread dress” presentato dal direttore creativo della maison Gattinoni nella favolosa location dell'Open Colonna, all'interno del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Guillermo Mariotto ha creato un abito fatto di pane, con il bustier realizzato con vere spighe di grano, i pantaloni in juta tempestati da oltre 800 biscotti, salatini glassati e cristallizzati. Il cappello a falde larghe è stato realizzato da artigiani del pane, in farina di grano duro.
A indossarlo la top model brasiliana Dayane Mello, che, immobile come una scultura, si è lasciata ammirare da un pubblico incuriosito. Il cibo è stato il protagonista assoluto anche degli altri capi della collezione, in una sfilata-performance organizzata come un vero e proprio pranzo, con le modelle in piedi su una tavola imbandita. Abiti primo piatto o dessert, dove le pieghe dei tovaglioli sembrano raffinati motivi origami, e i colori verde oliva, nero liquirizia, cannella e fragola declinano gli abiti della prossima primavera-estate. I gioielli portano la firma di Gianni De Benedittis, famoso designer, con fiori, frutta, bracciali di pane tempestati con pietre dure e preziosi collier-fourchette che arrotolano preziosi spaghetti.
Anche il giovane stilista palermitano Alessandro Enriquez ha puntato sul cibo, in particolare ispirandosi all’alta pasticceria: cornetti, baci di dama e cassatine trionfano su una collezione di abiti anni 50. Si è divertito a prendere bonariamente in giro il suo settore lo stilista di origine italo-israeliane Matthan Gori, con il suo vaporoso abito da sposa realizzato con 200 piccole meringhe colorate.
Gli utensili che siamo abituati a vedere tutti i giorni nella nostra cucina, invece, sono stati rivisitati dal marchio Acqua De, con spremiagrumi che diventano cappelli, cavatappi da indossare come collane e reti da pesca trasformate in intrecci preziosi. E avanti un altro.
Silvia Tatozzi
5 marzo 2015