Secondo la tradizione, la festa del Ringraziamento (Thanksgiving Day) ebbe origine nel lontano 1621, quando i Padri Pellegrini, giunti nella città di Plymouth (Massachusetts), vollero ringraziare il Signore per il buon raccolto. Si narra infatti che furono i nativi a consigliare ai “nuovi arrivati”, espulsi dalla madrepatria per il loro calvinismo di stampo puritano, di intraprendere la coltivazione di granturco e l’allevamento dei tacchini per sopravvivere. E così, come gesto di ringraziamento verso l’Onnipotente, per la grazia ricevuta, vennero sacrificati proprio quei tacchini che furono fonte della nuova prosperità economica.
Da quel momento in poi il tacchino è diventato il simbolo della festa del Ringraziamento, che viene celebrata ogni anno il quarto giovedì (in Canada il secondo lunedì di ottobre) del mese di novembre.
La storia del Ringraziamento
Fu proprio William Bradford, “leader” dei Padri Pellegrini e governatore della colonia fondata a Plymouth, ad ordinare alle famiglie di riunirsi nelle loro case per celebrare la festa del Ringraziamento. Ma fu Abramo Lincoln nel 1863, durante la guerra di secessione, a proclamare l’istituzionalità della festa che, da quel momento, perse il suo valore cristiano per assumere una valenza civica. Il giorno del ringraziamento diventò così l’occasione annuale per amici e parenti di riunirsi a casa consolidando il senso di comunità. Però, solo con il Congresso del 1941, presieduto da Roosevelt, venne riconosciuta l’istituzione ufficiale della festa del Ringraziamento.
Il tacchino sulle tavole degli americani
Tra gli accompagnamenti del tacchino ripieno, il più caratteristico e irrinunciabile è quello con la salsa gravy.
Gravy, la salsa del Ringraziamento
Sia in America che in Gran Bretagna la salsa gravy, densa e scura, viene usata per accompagnare il classico tacchino ripieno. Per prepararla basta filtrare il fondo di cottura dello stesso tacchino, versarlo in una casseruola e incorporarci un cucchiaio di farina. Si aggiunge un mestolino di brodo caldo e si mescola il tutto con una frusta a fiamma bassa. Si lascia cuocere, unendoci altro brodo se necessario, finché la salsina non raggiunge la giusta consistenza. Viene quindi servita sul tacchino o a parte in una salsiera.
Novembre 2021, Marialuisa La Pietra