Base ideale per paste profumate, gnocchi corposi, primi piatti ricchi autunnali e invernali, si sposa benissimo con funghi, formaggi, salumi ma anche con frutta secca e zucchero, e si rivela una risorsa dal sapore inconfondibile
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La farina di castagne, ieri e oggi
Color nocciola, di consistenza molto fine e gusto dolciastro – non dev'essere amara! – una volta era chiamata "farina dei poveri" perché era alla base dell'alimentazione di molte popolazioni nelle zone montane dell'Appennino che ogni giorno cuocevano nel testo (forno a campana) e nei testiccioli (speciali piatti di terracotta che andavano sul fuoco) una semplice pastella di acqua, sale e farina, da mangiare calda o fredda.
La farina di castagne può essere un alimento delizioso, ma deve essere preparata con arte e con metodi tradizionali. Oggi è prodotta anche con metodi industriali ma le migliori sono quelle artigianali delle regioni appenniniche (Toscana, Emilia Romagna, Liguria), disponibili nei mesi invernali. Le castagne, dopo il raccolto manuale a ottobre, sono essiccate al fuoco di legna e macinate a pietra: la farina risulta meno omogenea e il sapore dolce è arricchito da note tostate.
Conoscete davvero questo frutto antico, familiare e buonissimo? Tutto quello che avreste voluto sapere sulla castagna lo trovate qui.
I piatti della tradizione con la farina di castagne
Il più popolare è il castagnaccio, di origine toscana e tutto da riscoprire: ce ne sono diverse versioni oltre alla classica toscana, come quello napoletano, più ricco, e quello lievitato, che trovate qui. Con la farina di castagne si preparano anche i necci, golose frittelle dolci; crespelle delicate perfette da farcire golosamente, come le mezzelune che trovate qui. Si possono preparare anche gnocchi squisiti e piatti con la pasta fresca, come queste fettuccine e queste tagliatelle, perfino pani rustici ideali da farcire. Con la farina di castagne si prepara anche un "latte" vegetale pieno di gusto.
Negli ultimi anni, grazie ai suoi pregi nutrizionali, questa farina dolce è stata riscoperta come alternativa a quella di frumento da chi ama un'alimentazione sana e naturale. È infatti priva di glutine (se usata in purezza), molto energetica (contiene circa il 75-80% di carboidrati, soprattutto amidi) e ricca di fibre; ha una buona quantità di proteine e sali minerali ma pochissimi grassi. Da provare nei piatti tradizionali e anche in frittelle, crêpes, torte e mousse.
Attenzione alla scadenza
La farina di castagne deperisce con facilità: controllate sempre la data di scadenza e comunque usatela in breve tempo. Se volete, potete conservarla sottovuoto in frigorifero o tenerla nel freezer.
C’è anche la DOP
Hanno ottenuto la Dop alcune eccellenze regionali della nella regione Toscana come la Farina di Neccio (castagno) della Garfagnana DOP – che comprende le aree di 20 comuni della provincia di Lucca – e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP.
• La prima viene impiegata per realizzare numerosi piatti della tradizione, tra cui i caratteristici manafregoli (farina di neccio cotta con il latte), il castagnaccio, una pizza al forno (farina di neccio, olio, noci e pinoli), l'omonimo pane della Garfagnana e una polenta di castagne, che viene servita con ricotta, formaggi non stagionati, funghi trifolati e salumi.
• L'area identificata per la la zona di produzione della Farina di Castagne della Lunigiana DOP comprende comprende 14 comuni della provincia di Massa-Carrara, nel territorio della ComunitàMontana Lunigiana. È utilizzata per tipiche ricette della zona come la gustosa polenta di castagne, le lasagne (lasagna bastarda), il castagnaccio o pàttona,frittelle, le tagliatelle e le focaccine.