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Expo2015: cosa sono i cluster?

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L'Esposizione Universale, a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre, organizza i paesi in grandi aree tematiche

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Ormai non manca più molto all'avventura di Expo 2015. E mentre nella sede di Rho Pero cominciano a prendere forma edifici, strutture e aree tematiche, si plasmano anche i temi di Expo e, nella città ancora ibernata da un inverno tardivo, sui giornali e sul web si comincia a parlare di contenuti, di iniziative, dei tanti modi di interpretare il tema di Expo: Nutrire il pianeta Energia per la vita. Di padiglioni (la Svizzera è il primo Paese a concludere il suo) e di cluster. 

Con questo termine, che significa gruppo, a Expo 2015 si indicano enormi padiglioni che raccolgono al loro interno i paesi che hanno deciso di non realizzare una struttura autonoma. La novità, rispetto alle altre Esposizioni dove queste nazioni venivano raggruppate con criteri geografici, è che qui invece si assimilano per identità culturale e analogie nella filiera alimentare.

I cluster sono 9 (clicca qui). Tre ospitano sotto lo stesso tetto paesi appartenenti a 3 macroaree climatiche: bio-mediterranea, zone aride, isole e mare.
L'area bio-mediterranea, culla della civiltà occidentale, in fatto di agricoltura e alimentazione mescola ingredienti autoctoni con prodotti di antica e nuova importazione, dove le culture si confrontano in un articolato gioco di analogie e differenze.

Il cibo che accomuna le zone aride documenta una gastronomia creativa e accogliente, insospettabilmente ricca, a dispetto di una natura meno generosa di altre. Le isole, infine, sono un eccitante crocevia di esperienze, tradizioni e sapori, che danno vita a irresistibili piatti e sapori meticci. 

Gli altri sei cluster sono dedicati a grandi prodotti alimentari che legano gastronomie diverse nei diversi angoli del globo: riso, cacao, caffè, frutta e legumi, cereali e tuberi, spezie. Il riso è il principale nutrimento per circa la metà della popolazione mondiale: in Asia se consumano 100 chili a testa di questo cereale che è utilizzato anche in molte cerimonie religiose.

L'antichissima tradizione del cacao, che viene coltivato e apprezzato sulla terra dai tempi arcaici dei Maya e degli Atzechi, dà vita a dolcissimi manicaretti in culture lontane tra loro: dal Sud America alla Vecchia Europa. Il caffè rappresenta oggi una delle principali fonti di ricchezza per molti Paesi, anche molto lontani dai luoghi dove è nato, in Africa. Bevanda profumata e stimolante, una tazza di quello buono (diversa e uguale in tante parti del mondo) è uno dei piaceri che accomuna molte civiltà.

Non c'è nulla come frutta e legumi a raccontare la biodiversità: l'enorme varietà e ricchezza dei prodotti della terra e la storia degli uomini che hanno imparato a utilizzarli con creatività.

Cereali e tuberi forniscono carboidrati a tutta la popolazione mondiale e la loro coltivazione rappresenta un settore agricolo in costante espansione, dove la ricerca offre sempre nuove opportunità e nuovi metodi per nutrire la crescente popolazione del pianeta.

Profumato fil rouge della gastronomia mondiale, le spezie sono, da sempre, occasione di scambio tra popoli lontani: nell'antichità prodotti essenziali per la conservazione degli alimenti, oggi aromi pregiati di una cucina sempre più capace di integrare diverse influenze.

Un viaggio appassionante quello tra i temi dei cluster di Expo, che a Sale&Pepe ha suggerito una serie di speciali sul giornale in edicola, su questo sito ed eventi live organizzati dalla nostra scuola di cucina. 

Livia Fagetti
29 gennaio 2015



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