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Birra e sidro in cucina, per festeggiare San Patrizio

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In occasione della festa green di San Patrizio, rendiamo omaggio a due delle bevande tradizionali, raccontando le loto tipici1tà e gli usi in cucina

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17 marzo. San Patrizio. Il giorno più atteso dell'anno dagli irlandesi. L'aria si dipinge di verde e suona a festa. 
Infatti, nonostante sia nata come una ricorrenza religiosa, dedicata all’omonimo patrono, è diventata festa nazionale nella Repubblica d’Irlanda


I simboli, noti in tutto il mondo, che caratterizzano la festa di San Patrizio sono: il trifoglio, detto shamrock, utilizzato dal patrono per simboleggiare la Trinità, i leipreachán, folletti della mitologia irlandese e ovviamente la birra irlandese, considerata la bevanda dell’isola, il nettare degli dei. Durante la celebrazione di questa preziosa festa il consumo della birra sale alle stelle. Riesce infatti a raggiunge 13 milioni di pinte, tanto che i pub straripano dalla mattina. Solo a Dublino ci sono più di 300 pub. 


L’Irlanda è la principale produttrice delle dry stout, classica birra scura dal sapore di luppolo con un gusto di orzo tostato. Oltre alla Guinness, nota in tutto il mondo, ci sono anche la Murphy e la Beamish, prodotte dai birrifici a Cork. Immancabile in questo giorno lo spezzatino alla Guinness. Un vero e proprio confort food. Nella ricetta tradizionale la carne di agnello viene infarinata e cotta lentamente insieme a un soffritto di cipolla, patate, carote, erbe aromatiche e, naturalmente, la famosa birra stout che si produce fin dal 1759. Uno spezzatino che si serve accompagnato dal Soda bread e che rappresenta il piatto della tavola dei festa per eccellenza.



La birra in cucina


Ma oltre al suo uso comune, quella di berla e basta esistono tanti modi per utilizzarla in cucina e unirla a deliziosi piatti o durante la cottura o per marinare: primi, secondi e dolci. Si addice con tutto. Basta scegliere quella giusta. 


CON PASTA, RISO E UOVA
Ideale per insaporire sughi per la pasta a base di salumi e formaggi. Ottima con i risotti,
usata al posto del vino, e con i cereali. Anche le uova, cucinate con la birra, assumono un gusto particolare. Per non
parlare delle pastelle per friggere, che hanno un sapore e una consistenza deliziosi.


CON CARNE, PESCE E VERDURE
Pollo, coniglio, cacciagione sono squisiti cotti con la birra. La carne di maiale, anche, ha un suo perché.
Affumicata, con le salsicce, con l'agnello, gli stracotti di manzo o di cavallo. Fra i pesci, quelli più adatti sono lo
stoccafisso, l'anguilla, il salmone, i crostacei, la trota e altri pesci d'acqua dolce.
Per le verdure, invece, scegliere quelle della famiglia dei cavoli, le patate, i finocchi e i legumi.


CON I DOLCI
Provare ad unirla all'impasto di torte di frutta secca o ai pandolci speziati. Davvero ideale per un tocco in più alle frittelle e dolci fritti.


Ricetta del pandolce al miele (immagine in alto)


INGREDIENTI: 500 g di farina (meglio se integrale) - una bustina di lievito vanigliato  - un uovo - 160 g di miele millefiori - 30 g di zucchero - 130 g di burro - 150 g di gherigli di noce - 2 cucchiai di rum - 3,5 dl di latte - un pizzico di sale


Mettete i gherigli di noce su un tagliere e tritateli grossolanamente con un grosso coltello. Sgusciate l'uovo in una terrina, unite lo zucchero, un pizzico di sale e sbattetelo energicamente fino a quando sarà diventato bianco e spumoso. Quindi versate il miele a filo e continuate a sbattere, meglio se con una frusta a mano, fino a quando sarà incorporato. Mescolate la farina con il lievito, incorporatela, poco alla volta, al composto di uova e unite il burro fuso tiepido e il latte a temperatura ambiente. Mescolate bene e, quando avrete un composto omogeneo, aggiungete il rum e i gherigli di noce. Distribuite l'impasto in uno stampo da plum cake della capacità di 1,5 litri foderato con carta da forno e cuocetelo nel forno già caldo a 190° per un'ora. Abbassate la temperatura a 180° e lasciate in forno per altri 10 minuti. Lasciate raffreddare il pandolce prima di servirlo.


L'immancabile sidro


Per festeggiare degnamente il St.Patrick’s Day oltre alla birra è possibile gustare anche il sidro, come da buon bevitori, ottenuto dalla fermentazione della mela. In alcuni casi si può distillare il sidro fermentando la pera. 
Un estratto di mele leggermente alcolico, il sidro, qui, è molto popolare. Viene servito ghiacciato, direttamente dentro una pinta (esattamente come per la birra) come bevanda dissetante. I veri intenditori dicono che il sidro migliore è quello realizzato con lemele cotogne. 


Secco o dolce, presenta sempre un piacevole retrogusto acidulo. Di antica origine, è diffusissimo anche nelle zone europee di tradizione celtica (Bretagna, Normandia, Irlanda, Cornovaglia) e, di conseguenza, in tutti i Paesi anglosassoni. In Italia non trova ancora molti estimatori, anche se ultimamente sono sorte nelle zone alpine realtà artigianali che realizzano ottimi prodotti, come Sidro di Mela Extra Dry, Melechiori. Il sidro è un'ottima bevanda con cibi salati e piccanti.

TAG: #birra

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