Avveniristico e raffinato, linee d’avanguardia pulite e ancora sorprendentemente contemporanee: parliamo del bicchiere da whisky da cui Harrison Ford, cacciatore di androidi nel film Blade Runner, sorseggia il suo Johnny Walker Black Label nel capolavoro visionario di Ridley Scott, datato 1981.
Forse non tutti sanno che questo bicchiere, scelto personalmente dal grande regista americano per la sua forma a X particolare e futuristica e comprimario d’eccezione di una delle pellicole più famose del cinema mondiale, porta la firma dalla designer italiana Cini Boeri che nel 1973 lo ha progettato per il famoso brand del design italiano del cristallo, Arnolfo di Cambio.
Il tumbler Double Old Fashioned immortalato nel film è di cristallo soffiato a mano – cosa che rende ancora più impressionante il raggiungimento della leggendaria forma a X – e fa parte della linea Cibi, una delle collezioni prodotte negli anni dal marchio di punta della Compagnia Italiana del Cristallo in stretta collaborazione con designer e architetti internazionali del calibro di Cini Boeri, appunto, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Marco Zanuso, Toshiyuki Kita, Roger Tallon, Oscar Tusquets Blanca, Konstantin Grcic, Alfredo Haberli, Michele De Lucchi; le collezioni Smoke di Joe Colombo (foto in chiusura) e Mapan di Sergio Asti sono in esposizione permanente al MoMa di New York.
Sessant’anni di attività del brand Arnolfo di Cambio – compiuti nel 2023 – celebrati dalla mostra dal titolo “60 Years of Design in Crystal” che, dopo le tappe a Milano e Parigi, torna dove tutto è iniziato, in Colle Val d’Elsa (Siena). Dal 1331 la produzione del vetro, evolutasi poi nel '900 in quella del cristallo, costituisce uno degli elementi maggiormente tipici della città, che per questo è oggi definita la Città del Cristallo.
L’esposizione itinerante – curata da Andrea Ruggiero, designer e professore presso la Parsons School of Design di New York – illustra attraverso le varie epoche le storiche collezioni del brand firmate da leggendarie icone del design.
La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2024, presso il Museo del Cristallo, parte dei Musei Civici di Colle Val d’Elsa. Un ritorno che è stato accolto con grande soddisfazione da Gabriele Bagnasacco (foto sopra), nipote di quel Bruno Bagnasacco che, con il figlio Gilberto, fondò l’azienda nel 1963 e iniziò le collaborazioni con rinomati architetti e designer. “Sono molto orgoglioso che l'ultima tappa delle celebrazioni culmini proprio qui a Colle Val d'Elsa, città alla quale sono molto legato. Sarà un’occasione per rivedere tanti collaboratori” spiega Gabriele Bagnasacco, Amministratore Delegato di Compagnia Italiana del Cristallo “L'esposizione è per tutti un'occasione straordinaria per poter ammirare la bellezza dei cristalli di Arnolfo di Cambio, un marchio che si è saputo distinguere negli anni per il design unico dei suoi prodotti. L’azienda fondata da mio nonno fu la prima a indirizzare la produzione artigianale di articoli da tavola verso una scelta ricercata, ed è oggi una delle aziende leader nel settore degli oggetti in cristallo”.
“Con Bruno Bagnasacco ha avuto inizio la storia del design a Colle Val d'Elsa, al punto che la storia dell’Azienda è la storia della città” commenta Giacomo Baldini direttore dei Musei Civici di Colle Val d'Elsa che, con François Burkhardt, teorico, storico e critico dell'architettura e del design e art director di Arnolfo di Cambio dal 1999 al 2009 a fianco di Gilberto Bagnasacco, ha inaugurato la mostra.
Un’azienda di successo grazie allo spirito imprenditoriale dei suoi fondatori, che nel corso di tre generazioni hanno incessantemente ricercato nuove tecnologie e tecniche d’avanguardia, riuscendo ad affiancare all'eredità artigiana dei tradizionali maestri vetrai e soffiatori l'innovazione tecnologica, creando prodotti altamente innovativi e investendo fin da subito nella collaborazione con celebri designer, che hanno contribuito a stabilire lo stile inconfondibile del marchio e che hanno permesso ad Arnolfo di Cambio di distinguersi a livello internazionale.
www.arnolfodicambio.com
www.compagniaitalianadelcristallo.com
A cura della redazione
maggio 2024
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