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Eggnog Day, il brindisi di Natale

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Nei Paesi di cultura anglosassone quali Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada è la bevanda natalizia per eccellenza, festeggiata appunto il 24 dicembre in tutto il mondo. Da Buckingham Palace alla Casa Bianca, brindare alle feste con eggnog è un'usanza ricca di tradizione

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C’è chi paragona l’eggnog al liquore Vov oppure allo zabaione nostrano: la preparazione e alcuni ingredienti sono affini ma le similitudini finiscono qui. A vederlo servito in un boccale di vetro o una tazza decorati per Natale – un classico in molti film anglosassoni che si svolgono durante le Feste -  potrebbe ricordarli, ma l’eggnog è differente, il gusto particolare. La ricetta tradizionale vuole latte, panna, zucchero, uova sbattute, spezie e alcol – a meno che non sia destinato ai bambini. Mentre l‘eggnog viene spesso servito freddo, in alcuni casi viene riscaldato, soprattutto nelle giornate più fredde.

Origini medievali
L’eggnog ha legami con vari punch a base di latte caldo, vino, birra e spezie tipici del Medioevo europeo: questi venivano chiamati posset, e venivano amministrati per curare infreddature e malanni. Vi erano particolari ceramiche con due manici, dette posset bowl, specifiche per servire il posset (foto sotto).

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Poca fantasia in un nome
Ci sono alcune teorie sulla provenienza precisa del nome eggnog: secondo l'Oxford English Dictionary, il nog o nogg era una “specie di birra forte prodotta nell'East Anglia” (il primo uso noto della parola nog risale al 1693): questa bevanda, addizionata con uova sbattute per le festività, sarebbe diventata egg-nog.
Un’altra teoria sostiene che - una volta arrivato nell'America coloniale, con il vino che non era alla portata di tutti -  si cominciò a preparare l’eggnog con il rum, assai più facile da reperire. Ai tempi il rum nelle Colonie era comunemente chiamato “grog”; quindi, il termine per indicare questa bevanda derivò molto probabilmente da una descrizione letterale, "egg-and-grog" (uova e rum), che si è corrotto in egg'n'grog e infine in eggnog.  

Bottle of rum

Dimmi dove sei e ti dirò come lo bevi
Il tipo di alcol dipende dal paese in cui viene prodotto: in Europa, l’eggnog è tradizionalmente fatto con vino bianco. Gli americani del Sud lo bevono con bourbon o rum. A Portorico l’eggnog si chiama coquito e viene fatto con latte di cocco; in Messico si chiama rompope: la ricetta di base viene arricchita con una forte dose di cannella messicana e rum o alcol di frumento, e la bevanda risultante viene sorseggiata come liquore. In Perù l’eggnog si chiama biblia con pisco ed è fatto con acquavite di vinaccia peruviana chiamata pisco. In Venezuela è chiamato ponche crema (foto sotto), nei Paesi Bassi è conosciuto come advocaat e fatto con zucchero, uova e il 20% di brandy. Eierpunsch (letteralmente 'punch all'uovo') è il nome dato in Germania a una bevanda calda a base di albume, zucchero, vino bianco e vaniglia; c’è anche una zuppa di uova con birra (Biersuppe). In Islanda viene preparata una crema liquida che somiglia all’eggnog ma senza alcol, che viene servita calda come dessert.

PONCHE CREMA

Grande popolarità
L’eggnog nasce come bevanda invernale per l'aristocrazia britannica: solo i ricchi potevano permettersi ingredienti freschi come latte, uova, panna e spezie e vi aggiungevano liquori costosi come brandy e sherry per evitare che la bevanda si deteriorasse. I meno abbienti si accontentavano di un mix di uova e birra. Grazie alla facile disponibilità degli ingredienti sul suolo americano, invece, l’eggnog divenne presto una popolare bevanda invernale in tutta l'America coloniale. Aveva molto dalla sua: era ricco, speziato e alcolico.

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L’eggnog nell'Ottocento veniva ormai prodotto in grandi quantità e quasi sempre utilizzato come bevanda sociale: era comunemente servito durante feste e ritrovi (foto sopra). La prima ricetta scritta arrivò solo nel 1862, quando Jerry Thomas pubblicò la bibbia dei cocktail, How to Mix Drinks or The Bon-Vivant’s Companion.
Questa era una delle ricette tipiche del periodo
“Sbattere i tuorli di 12 uova con lo zucchero a velo, quindi sbattere con essi mezzo litro di brandy e un litro di latte. Per ultimo sbattete gli albumi delle vostre 12 uova, e aggiungeteli come testa e corona (cioè versateli nelle tazze, come spuma sopra l’eggnog)”

Il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, era un vero fan dell’eggnog al punto di ideare la sua personale ricettache includeva un mix di rye whiskey (whisky di segale), rum e sherry e che passò alla storia come una bevanda così forte che solo i più coraggiosi erano disposti a provare.
Oggi l’eggnog mantiene il suo carattere sociale e rimane una bevanda molto popolare durante le festività e le vacanze invernali. È difficile immaginare un Natale senza una tazza di ‘nog per ravvivare l'atmosfera e dare allegria e gioia al tutto.

Francesca Tagliabue
dicembre 2022

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